Dopo aver visto le funzionalità di Photoshop relative al Grandangolo Adattato, il software mette a disposizione uno strumento dalle simili finalità: il filtro Correzione Obiettivo. Così come facile intendere dal nome, questo tool permette di modificare alcune delle alterazioni tipiche dei più comuni dispositivi in commercio, si tratti di deformazioni visive come nel caso di grandangoli e fisheye, nonché di errori nella resa del colore.
Per questa lezione si è fatto ricorso a Photoshop nella sua edizione CC 2018, ma gran parte delle istruzioni valgono anche per le versioni precedenti del software Adobe. Per poter procedere con più precisione, è anche utile conoscere il nome e il modello dell'obiettivo impiegato per i propri scatti, sebbene questa informazione non sia essenziale ai fini dell'utilizzo del filtro.
Correzione Obiettivo
Per accedere alla Correzione Obiettivo è sufficiente posizionarsi all'interno del menu Filtro, scegliendo quindi l'omonima voce così come mostrato in Figura 1.
Lo strumento sfrutta una propria finestra, indipendente dal foglio di lavoro principale, garantendo così la possibilità di effettuare delle modifiche non distruttive. In caso le alterazioni apportate al proprio scatto non dovessero risultare soddisfacenti, infatti, sarà sufficiente annullare tramite l'apposito pulsante. Nessuna modifica verrà applicata al livello sul foglio di lavoro prima della conferma esplicita da parte dell'utente.
Il filtro presenta, sulla sua destra, due pannelli principali. Il primo, chiamato Correzione Automatica, permette di modificare le distorsioni visive o di colore in modo immediato, tramite il riconoscimento della macchina fotografica e dell'obiettivo in uso. Così come mostrato in Figura 2, qualora l'apparecchio non venisse completamente riconosciuto, è possibile selezionarlo dagli appositi menu a tendina della sezione Criteri di Ricerca. Si può quindi impostare il tipo di correzione che si vuole effettuare - geometrica, cromatica o vignettatura - e impostare la modalità di scala.
Nel caso riportato come esempio, il filtro cercherà di attenuare la distorsione circolare dovuta all'impiego di un grandangolo, agendo perciò sulla correzione geometrica. È utile sottolineare come, per questo tipo di operazioni, il software applica sempre un ingrandimento in scala dell'immagine: si potrà quindi scegliere di ritagliare i bordi o, ancora, di lasciarli irregolari su sfondo trasparente.
Il secondo pannello, invece, si chiama Personale e permette di applicare manualmente le modifiche sull'immagine. Il primo set di comandi disponibili è sempre relativo alla Distorsione Geometrica: spostando l'apposita levetta verso sinistra o verso destra, ad esempio, si potrà distendere o arrotondare l'immagine. Nello scatto di Figura 3 si è cercato di appiattire l'orizzonte precedentemente arrotondato ai lati, con un effetto volutamente marcato per aiutare la comprensione del funzionamento del tool.
La sezione Aberrazione Cromatica permette di regolare i difetti di colore dello scatto, ad esempio la tendenza di alcuni obiettivi di aggiungere un profilo viola ai soggetti ripresi, noto come "purple fringing". Per farlo, è sufficiente regolare i canali rosso, giallo e blu. Vignettatura, invece, consente di scurire o schiarire i bordi dell'immagine, ottenendo appunto un effetto vignetta. Per farlo, come evidenziato in Figura 4, non solo si determina l'intensità del tono del profilo, ma si regola anche il Punto Intermedio. Quest'ultimo determina la distanza e l'ampiezza dei bordi della vignetta dal centro.
Trasforma, infine, permette di alterare la prospettiva dell'immagine, agendo non solo sull'asse verticale oppure su quello orizzontale, ma anche sull'angolo e sulla sua scala. Un esempio, volutamente marcato per renderne evidente il funzionamento, è riportato in Figura 5.
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Inverno - Pixabay