L’Information architecture (IA) si preoccupa di strutturare le informazioni
per mettere in contatto contenuti ed utenti. Come nell’architettura reale,
il suo scopo è creare uno “spazio” per le informazioni in cui esse sono
organizzate per renderle comprensibili.
Secondo la definizione di Wikipedia:
“L’Architettura dell’informazione è la struttura organizzativa logica e
semantica delle informazioni, dei contenuti, dei processi e delle
funzionalità di un sistema o ambiente informativo.”
Questa struttura ha un ruolo chiave nella User Experience di un sistema
perché determina tre fondamentali caratteristiche delle informazioni, ovvero:
- Usabilità (usability)
- Trovabilità (findability)
- Comprensibilità (understanding)
L’Information architecture si concentra su struttura e linguaggio
all’interno di un sistema.
L'architettura dell'informazione comprende l'analisi, la scelta e la
progettazione degli strumenti tecnici e culturali per l'organizzazione, la
catalogazione, la ricerca, la navigazione e la presentazione di contenuti e
dati nei vari formati disponibili (digitali e non).
Information design
Tra le attività che concorrono a creare l’architettura dell’informazione
esiste l’Information design, ossia la pratica di presentare le informazioni
nel modo più efficace e comprensibile, concentrandosi sulla struttura,
l’organizzazione e la presentazione dei contenuti e non sull’arrangiamento
estetico o artistico degli stessi.
L’information design è legato alla visualizzazione dei dati e per questo
collegato anche al Data Driven design.
Sitemaps e wireframes sono i due tipi più comuni di diagrammi di
Information Architecture. Creeremo questi diagrammi (wireframes) nella
prossima lezione, mentre ora identificheremo i contenuti principali.
Contenuti nell’Information architecture
Anche i modelli di contenuto rientrano nell’Architettura dell’informazione.
Esistono diverse attività per creare questi modelli nella IA, tra cui:
- content mapping (mappatura dei contenuti)
- content inventory (inventario dei contenuti)
Mentre il content mapping serve per prodotti complessi, in cui è necessario
non solo catalogare ma anche individuare i legami tra i diversi contenuti
all’interno di un dato sistema, nel nostro caso sarà sufficiente fare un
breve inventario dei contenuti.
Inventario dei contenuti
Torniamo al nostro sito, il portfolio personale di un web designer, e
vediamo quali saranno i contenuti principali:
- Logo (immagine)
- Link di navigazione (“etichette” testuali)
- Intro (nome + headline)
- Breve Bio (contenuto testuale + una foto)
- CV (link al PDF per il download)
- Elenco skill (testo e possibili immagini)
- Portfolio lavori (immagini + testi descrittivi)
- Contatti (testo + mappa)
- Social (links + icone/immagini)
- Eventuale copyright e anno di produzione sito (testo)
In questo caso, l’attività di content inventory è stata semplicissima, ma
applicata a progetti più grandi può aiutare molto ad avere un’idea
chiara di cosa andrà considerato ed inserito nell'interfaccia utente, così
come degli asset veri e propri che dovremo produrre o reperire (foto,
immagini, testi, risorse, ecc…).
Nella prossima lezione penseremo a come organizzare questi contenuti, e definiremo
navigazione e layout necessari per i wireframes.