Dopo aver appreso il funzionamento degli strumenti relativi alla Nitidezza, il percorso dei filtri di Photoshop continua con i tool di Rendering. Così come facile intuire dal nome, questi filtri permettono di generare sul livello selezionato delle figure realistiche o svariati effetti fotografici, partendo praticamente da zero.
Per questa lezione si è fatto ricorso a Photoshop CC 2018, ma gran parte delle funzioni sono presenti anche in alcune delle versioni precedenti della suite Adobe. È però doveroso sottolineare come, trattandosi di processi complessi di generazione grafica, alcune voci del menu potrebbero non essere disponibili in presenza di una GPU non sufficientemente potente o di un quantitativo di RAM non idoneo.
Filtri Rendering
Così come già accennato, i filtri del gruppo Rendering permettono di generare delle immagini, degli effetti di luce e molto altro ancora sul livello attivo, si tratti di un layout vuoto, colorato oppure un'immagine precedentemente caricata. Le varie possibilità sono presenti nell'omonima voce del menu Filtro, così come mostrato in Figura 1.
Prima di cominciare, è bene sottolineare come alcuni filtri richiedano delle specifiche condizioni per poter funzionare: è per questa ragione che, almeno inizialmente, potrebbero non risultare selezionabili, proprio come evidente in Figura 1. In particolare, Fiamma, Cornice Immagine e Albero necessitano di una GPU adeguata e di un quantitativo sufficiente di RAM e, fatto questo non di certo secondario, di un livello attivo sbloccato e non convertito in oggetto avanzato. Nella maggior parte dei casi, è sufficiente rasterizzare il layer per ottenere accesso alle tre voci del menu.
Lo strumento Fiamma permette di disegnare delle realistiche fiamme sull'immagine, purché venga prima definito un tracciato sulla stessa, ad esempio con la classica Penna. Le opzioni disponibili riguardano la direzione delle fiamme, la loro lunghezza, l'angolo, l'intervallo e la tipologia, così come evidenziato in Figura 2.
Cornice Immagine, così come suggerisce il nome, permette di aggiungere una simpatica cornice al livello attivo, con la possibilità di optare per la tipologia e il materiale del bordo, il margine, la dimensione, la disposizione e molto altro ancora. Un esempio di cornice base è riportato in Figura 3.
Il tool Albero, nel frattempo, consente di generare delle fronde realistiche, da aggiungere al proprio scatto per renderlo più ricco. Si potrà scegliere la tipologia di pianta, la direzione della luce, la quantità e la dimensione delle foglie, l'altezza e lo spessore dei rami, nonché la scelta tra foglie predefinite o casuali. Anche in questo caso, un esempio è riportato in Figura 4.
Con Effetti di Luce, ancora, si potrà regolare l'illuminazione della scena inquadrata, scegliendo autonomamente una fonte di luce secondo le proprie esigenze, creando così dei realistici giochi di chiaro e scuro. La finestra di dialogo, molto articolata, include innanzitutto due ellissi centrali: trascinando sulle apposite maniglie, sarà possibile definire l'origine e la direzione della luce, nonché la sua estensione. La colonna di destra, invece, permette di scegliere valori come il colore, l'angolo centrale, la superficie, la tipologia di illuminazione e molto altro ancora. Alcune impostazioni di base sono mostrate in Figura 5.
Con il comando Fibre si aggiunge, come facile intendere, una texture fibrosa all'immagine. Lo strumento non ritorna normalmente utile per l'intero scatto, bensì per porzioni dello stesso o, ancora, su layout vuoti per creare dei design da zero. Tra le opzioni disponibili, mostrate in Figura 6, la varianza e l'intensità delle stesse.
Nuvole e Nuvole in Differita aggiungono un rendering nuvoloso bidimensionale sul livello, il primo sui toni del grigio e il secondo tramite l'inversione dei colori dello scatto. Non presentano nessuna finestra di dialogo né la possibilità di regolarne l'intensità. Riflesso Obiettivo, infine, permette di riprodurre la rifrazione della luce tipica sulle lenti delle macchine fotografiche, sia spostando il punto di origine nella posizione preferita che scegliendo la tipologia di obiettivo. Un esempio è riportato in Figura 7.
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