In questa lezione vedremo quali opzioni di esportazione per i file sono messe a disposizione da Gravit. Il metodo più comune è certamente il salvataggio del documento, tuttavia il software prevede due modalità fra di loro differenziate.
La prima riguarda il salvataggio del lavoro tramite la voce Save del menu File: a fine lavoro, quando chiuderemo la finestra del browser, Gravit aggiornerà lo spazio cloud con il nostro documento aggiornato. Se incece desideriamo aggiornare il file continuamente sulla nuvola, ad esempio in caso di condivisione con altre persone, possiamo salvare il lavoro direttamente col comando Save to Cloud sempre dal menu File, come illustrato in Figura 1.
Ricordiamoci come il salvataggio rimanga comunque un metodo di esportazione di un file nel suo formato nativo: se visualizzassimo il file sul nostro desktop, ad esempio, troveremo l'estensione proprietaria .gvdesign.
Proseguiamo la scoperta dei metodi di esportazione esplorando il menu Esporta, sempre nel menu File: al suo interno contiene diverse opzioni grafiche, dai formati JPG, PNG, SVG compresso o normale, fino al PDF, come evidenziato in Figura 2.
Notiamo, tuttavia, che all'interno del menu a tendina esiste un'opzione generica, denominata semplicemente Export. Selezionando questa voce, si aprirà una finestra di dialogo, pronta a domandare quale elemento si desideri esportare: il foglio di lavoro o Canvas, una Sezione del nostro documento o gli Assets inseriti all'interno dello stesso.
Nel nostro caso, se dovessimo scegliere di esportare il Canvas, vedremo nella finestra di dialogo le anteprime di tutti i fogli di lavoro che costituiscono il documento. Ci verrebbe quindi chiesto in quale formato esportare il file, tra quelli elencati in precedenza. A seconda della scelta, appariranno le opzioni di salvataggio per il formato d'esportazione. In Figura 3, possiamo vedere le opzioni relative al metodo di esportazione PNG, ad esempio, per il nostro documento composto da due fogli di lavoro.
Se invece avessimo deciso di esportare una Section del documento, dovremo prima di tutto selezionarla. In Figura 4 notiamo come, avendo selezionato la foto di background del nostro documento, si ritroverà nella finestra d'esportazione proprio questa porzione. Anche in questo caso, la finestra di dialogo chiede il formato preferito per terminare l'operazione.
L'ultima opzione a disposizione è l'esportazione degli Assets presenti nel documento. Nel nostro caso si tratta del logo, come illustrato in Figura 5.
Il livello denominato logo è di fatto un asset esportabile, perché preventivamente marcato con l'opzione omonima Make Exportable, mentre gli altri livelli non si avvalgono di questa feature. In Figura 6 possiamo notare come, quando selezioniamo un layer, l'opzione Make Exportable appaia in fondo al pannello. Cliccando il simbolo "+" a fianco di quest'ultima, si aprirà un secondo pannello, pensato per gestire proprio le modalità d'esportazione. In questo modo, si potranno aggiungere tutti gli elementi di nostro interesse, quelli che compongono il documento, e crearne un salvataggio separato.
