Puppeteer è una libreria Node.js sviluppata dal team di Google che permette di controllare Chrome o Chromium in modo programmatico. Grazie a questa tecnologia, possiamo automatizzare numerose operazioni che normalmente richiederebbero l'intervento umano, come la navigazione su siti web, l'estrazione di dati, la generazione di report visivi e l'esecuzione di test automatizzati.
Il suo impiego è particolarmente apprezzato da sviluppatori, tester e analisti che possono sfruttarlo per ottimizzare flussi di lavoro ripetitivi e aumentare l'efficienza. Una delle sue principali caratteristiche è l'integrazione diretta con Chrome, che consente di accedere a funzionalità avanzate come il monitoraggio delle prestazioni, il rendering delle risorse e il debugging approfondito delle applicazioni web.
Progettato per essere intuitivo e performante, Puppeteer permette di ottenere risultati rapidi senza la necessità di configurazioni complesse. Rispetto ad altri strumenti di automazione, come Selenium, Puppeteer offre un'API più moderna e ottimizzata per una maggiore velocità ed efficienza. Questa libreria è ampiamente utilizzata per il web scraping, la simulazione del comportamento degli utenti e la creazione di test automatizzati, riducendo la necessità di verifiche manuali e migliorando la qualità del software.
Storia di Puppeteer
Rilasciato nel 2017 dal team di Chrome DevTools di Google, Puppeteer nasce con l'obiettivo di fornire un metodo semplice ed efficace per automatizzare Chrome tramite JavaScript. Prima della sua introduzione, gli sviluppatori si affidavano principalmente a Selenium, una soluzione potente ma spesso complicata da configurare a causa della necessità di driver specifici per ogni browser.
Con Puppeteer, Google ha reso disponibile un'API più efficiente e diretta, in grado di sfruttare al meglio le potenzialità di Chromium. L'assenza di driver aggiuntivi e l'ottimizzazione per Chrome hanno reso questa libreria un'opzione più performante e semplice da utilizzare. Nel corso degli anni, Puppeteer ha continuato ad evolversi con aggiornamenti costanti, migliorando la compatibilità con le versioni più recenti di Chrome e ampliando le sue funzionalità.
Oggi Puppeteer è uno strumento essenziale per chiunque debba automatizzare operazioni su pagine web. Grazie alla sua versatilità trova applicazione in diversi ambiti, dall'estrazione dati alla generazione di screenshot e PDF, fino all'esecuzione di test automatizzati su larga scala.
Vantaggi e limitazioni di Puppeteer
Uno dei maggiori vantaggi di Puppeteer è la sua velocità ed efficienza rispetto ad altri strumenti di automazione. Essendo integrato con Chrome, consente un controllo completo del browser senza la necessità di configurare driver aggiuntivi. Inoltre, offre un'API moderna e ben documentata, che semplifica l'implementazione di automazioni avanzate.
Puppeteer ha però anche alcune limitazioni. Il supporto nativo è limitato a Chrome e Chromium, il che potrebbe non essere ideale per scenari in cui è necessario testare su più browser. Inoltre, il consumo di risorse può essere elevato, specialmente quando si eseguono più istanze contemporaneamente.
Possibili casi d'uso di Puppeteer
Puppeteer è ampiamente utilizzato in diversi scenari, grazie alla sua capacità di automatizzare compiti che altrimenti richiederebbero interazione manuale. Alcuni esempi pratici includono il monitoraggio di pagine web per rilevare cambiamenti nei contenuti, la simulazione del comportamento degli utenti per testare flussi di navigazione e la cattura periodica di schermate per archiviazione o analisi.
Un altro caso d'uso frequente è l'ottimizzazione delle prestazioni delle pagine web. Puppeteer consente di raccogliere metriche dettagliate sulle risorse caricate, identificando eventuali colli di bottiglia che possono influenzare la velocità di un sito. Questo lo rende un ottimo strumento per sviluppatori e SEO specialist che desiderano migliorare l'esperienza utente e il posizionamento sui motori di ricerca.
Puppeteer viene anche utilizzato nel settore della sicurezza informatica per individuare vulnerabilità nei siti web, testando automaticamente la robustezza di un'applicazione contro attacchi come il cross-site scripting (XSS) o le SQL injection. Questo permette ai professionisti della cybersecurity di effettuare analisi più approfondite e prevenire potenziali exploit.
Un'altra applicazione pratica riguarda la gestione automatizzata dei contenuti web. Aziende e creatori di contenuti utilizzano Puppeteer per pubblicare e aggiornare articoli, generare report automatizzati e persino gestire social media, riducendo il carico di lavoro manuale e migliorando l'efficienza operativa.
Installazione di Puppeteer
Per iniziare a lavorare con Puppeteer, dobbiamo installarlo nel nostro ambiente di sviluppo. Prima di tutto, assicuriamoci di avere installato Node.js sul nostro sistema. Possiamo verificarlo con il seguente comando:
node -v
Una volta verificata la presenza di Node.js nel nostro sistema, possiamo installare Puppeteer usando npm o yarn.
Installazione con npm:
npm install puppeteer
Installazione con yarn:
yarn install puppeteer
Questa installazione scaricherà anche una versione recente di Chromium che Puppeteer utilizzerà per eseguire le operazioni automatizzate. Se vogliamo risparmiare spazio o utilizzare una versione già installata di Chrome, possiamo installare puppeteer-core, che non include Chromium:
npm install puppeteer-core
In questo caso, dovremo specificare il percorso del browser da utilizzare nei nostri script. Un aspetto importante da considerare durante l'installazione è il consumo di risorse. Puppeteer, scaricando Chromium, può occupare centinaia di megabyte di spazio, quindi in ambienti di produzione o server con spazio limitato, può essere utile specificare un browser già installato.
Configurazione e primo utilizzo
Dopo aver installato Puppeteer, possiamo iniziare a scrivere il nostro primo script. Creiamo un nuovo file JavaScript, ad esempio index.js
, e apriamolo con il nostro editor di codice preferito. Inseriamo il seguente codice:
const puppeteer = require('puppeteer');
(async () => {
const browser = await puppeteer.launch();
const page = await browser.newPage();
await page.goto('https://example.com');
await page.screenshot({ path: 'screenshot.png' });
await browser.close();
})();
Analizziamo il codice:
-
Importiamo Puppeteer e lo avviamo con
puppeteer.launch()
. -
Creiamo una nuova pagina nel browser virtuale con
browser.newPage()
. -
Navighiamo verso
https://example.com
conpage.goto()
. -
Catturiamo uno screenshot della pagina e lo salviamo come
screenshot.png
. -
Chiudiamo il browser con
browser.close()
per liberare risorse.
Per eseguire lo script, utilizziamo il seguente comando nel terminale:
node index.js
Conclusioni
Puppeteer è senza dubbio una delle migliori scelte per l'automazione del browser ma non è l'unica. Esistono anche alternative come Selenium e Playwright. Selenium è molto versatile in termini di compatibilità con diversi browser ma richiede configurazioni più complesse, il che può renderlo un po' più impegnativo da utilizzare. Dall'altro lato, Playwright, sviluppato dal team di Microsoft, supporta oltre a Chrome anche altri browser e offre funzionalità simili a quelle di Puppeteer risultando una valida opzione in alcuni casi specifici.
In questa lezione, abbiamo iniziato ad esplorare Puppeteer, dando uno sguardo alla sua storia, alle principali funzionalità, al processo di installazione e abbiamo scritto il nostro primo script di esempio. Nei prossimi capitoli, approfondiremo tutte le sue potenzialità, imparando a navigare tra le pagine, interagire con gli elementi, estrarre dati e molto altro. Ora che abbiamo configurato correttamente l'ambiente, possiamo finalmente tuffarci nelle potenzialità offerte da Puppeteer.