Tra i filtri di GIMP più comunemente utilizzati, le distorsioni conquistano uno spazio di certo rilievo nelle attività quotidiane di photoediting. Questo set di funzioni, infatti, permette di modificare profondamente uno scatto, simulandone nuovi parametri per le lenti, prospettive, inclinazioni, sfocature e molto altro ancora. Non a caso, dei menu dedicati ai filtri, la selezione delle distorsioni è davvero corposa.
Sono poco meno di una ventina le funzioni messe a disposizione dal software gratuito, pronte per coprire ogni esigenza del designer. Di seguito, una carrellata su quelle più importanti.
Distorsioni: tipologie ed esempi
Per accedere al gruppo ben nutrito di filtri, è sufficiente posizionarsi su Filtri, quindi su Distorsioni e scegliere la voce che possa fare al proprio caso. In Figura 1, il percorso.
La prima modalità, Applica Lente, permette di simulare un effetto di rigonfiamento tipico di alcune lenti, quali ad esempio il fisheye. Vi è poi la possibilità di modificare lo sfondo, sia mantenendo la foto originale che impostando un colore di riempimento.
Cancella Ogni Altra Riga permette di eliminare, così come suggerisce il nome, delle righe sull'immagine, in un ritmo alternato. Coordinate Polari, invece, offre un simpatico effetto circolare per le immagini, in pieno stile "small planet" così come da recente trend del Web. Il filtro, come mostrato in Figura 3, permette di scegliere sia tra una rappresentazione circolare che rettangolare.
Con Distorsione Lente, una feature che tornerà particolarmente utile sia ai neofiti che ai professionisti, sarà possibile rigonfiare lo scatto per simulare la deviazione da obiettivo, come ad esempio nel caso di un grandangolo. In Figura 4, un rapido esempio.
La funzione Effetto Giornale consente di applicare un rapido dithering spaziale all'immagine, per simulare la quadricromia tipica dei quotidiani. In questo modo, si riducono le informazioni in bit dello scatto, pur mantenendo però una certa profondità tonale. In Figura 5, un'applicazione con i valori di default.
Increspature è un filtro pensato per riprodurre la tipica distorsione dell'immagine quando riflessa in acqua, quindi con uno spostamento verso l'esterno degli elementi fondanti della scena. La quantità dell'increspatura, così come la qualità, è regolabile tramite la finestra di controllo riportata in Figura 6.
Tra i tanti filtri di distorsione, iWarping è forse uno dei più originali. Non solo permette di modificare porzioni dell'immagine semplicemente trascinando parti della stessa, dopo aver impostato a piacere le opzioni di base, ma anche di effettuare delle brevi animazioni, quali effetti di transizione tra lo scatto originale e quello alterato. In Figura 7, un esempio della modifica spaziale.
Non ha invece bisogno di troppe presentazioni la modalità Mosaico, uno strumento pensato per suddividere l'immagine in numerosi tasselli, chiamati piastrelle, da definire secondo il numero e la forma preferita dall'utilizzatore.
La modalità Onde, similmente a quella Increspatura, riproduce l'effetto tipico di un'immagine riflessa nell'acqua. Anziché in base al naturale movimento del liquido, questo filtro gioca sugli spostamenti concentrici dello stesso, ad esempio quando la superficie viene colpita da un sasso.
La feature Pagina Arricciata garantisce la possibilità di aggiungere un angolo ripiegato ai lati dello scatto, come se si stesse voltando pagina. Piega Curva, invece, consente di ripiegare l'immagine secondo un pattern definito da un'apposita curva nella finestra delle opzioni. Si possono quindi ottenere deformazioni lineari, ad esempio con un effetto concavo o convesso da lato a lato, ma anche originali separazioni geometriche. In Figura 10, un esempio del secondo gruppo.
Quando si desidera ottenere un effetto di luce a propagazione, ad esempio quella tipica del sole al tramonto, è necessario aumentare l'intensità dei pixel fra loro confinanti ma di tenore di diverso. A questo scopo, utile è il filtro Propagazione Valore, così come illustrato in Figura 11.
Anche lo strumento Rilievo non ha bisogno di molte presentazioni, poiché disponibile praticamente in tutte le suite di photoediting, nonché ormai da tempo poco usato. Permette di riprodurre l'effetto tipico di un bassorilievo sull'immagine. Il filtro Spostamento modifica invece la posizione di tutti i pixel per righe orizzontali o verticali, entro un lasso di riferimento con lunghezze casuali. Questo processo determina immagini dal tipico effetto ad espansione, come ad esempio un fascio di luce nella notte o nel bel mezzo di una fitta coltre di nebbia.
Per i più creativi, lo strumento Strisce offre la possibilità di inserire delle righe orizzontali o verticali sull'immagine, sia per ottenere separazioni artistiche, che per ottenere un'effetto finale a tapparella.
Così come suggerisce il nome, il filtro Vento è utile per realizzare il tipico spostamento causato da una folata d'aria, quale ad esempio la sappia e il pulviscolo di passaggio, ma anche la tipica distorsione della calura che si solleva dal suolo d'estate. Agisce normalmente in una sola direzione, verso l'esterno.
Vortice e Pizzico, infine, applica sull'immagine una distorsione concentrica, tipica di una fotografia stampata su carta particolarmente malleabile o un tessuto elastico. In Figura 15, l'ultimo esempio.
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