L'analisi dei filtri di default di GIMP non può che partire dalle Sfocature, gli strumenti probabilmente più utilizzati per l'editing fotografico e, in alcuni casi, anche per il disegno. Non a caso, il programma le presenta come prime opzioni dell'omonimo menu Filtri, come in Figura 1.
Il menu principale si divide in diverse sezioni autonome, ognuna delle quali risulta utile per effettuare sfocature e sfumature differenziate. Di seguito, un breve sguardo alle modalità principali e alla loro applicazione a livello fotografico.
Tipi di sfocatura
Sebbene non si trovi nella prima posizione del menu, la sfocatura più immediata da utilizzare è quella denominata Semplice. Senza richiedere alcun intervento all'utente, applica una lieve sfumatura a tutta l'immagine o, in alternativa, alla porzione precedentemente selezionata. Dato il risultato a volte davvero impercettibile, è utile ripetere il comando più volte o, meglio ancora, dedicarsi ad altre modalità dal maggiore controllo.
In questo secondo gruppo concettuale, la prima tipologia disponibile in GIMP è il cosiddetto Effetto Pixel. Con questo filtro, sarà possibile pixellare l'immagine definendo l'altezza e la grandezza di ogni singolo punto, applicandolo poi sull'intero scatto o su una porzione selezionata dello stesso. La funzionalità può essere utile a scopi creativi, ad esempio per ricreare fotografie vintage ai tempi degli 8-bit, ma soprattutto per censurare o nascondere porzioni. In Figura 2, un esempio pratico.
Si prosegue quindi con la Sfocatura Gaussiana, la più famosa e utilizzata in qualsiasi software di fotoritocco. Applica una sfocatura uniforme su tutti i pixel, donando quindi coerenza e omogeneità al risultato finale. Dalla finestra di dialogo si potrà quindi impostare il raggio, verticale e orizzontale, ma anche il metodo di sfocatura. In Figura 3, un esempio per comprenderne il funzionamento in un colpo d'occhio.
Altro evergreen dei software per l'editing fotografico è la sfocatura di Movimento. Questa tipologia permette di simulare lo spostamento dell'obiettivo rispetto al soggetto ripreso, sia in caso si volesse riprodurre un effetto mosso della macchina, che qualora sia la scena a muoversi. Diverse modalità disponibili: lineare per spostamenti nelle quattro direzioni, radiale per la rotazione e zoom, infine, per l'ingrandimento. Anche in questo caso, un esempio è riportato in Figura 4.
Simile alla precedente già elencata, la Sfocatura Selettiva Gaussiana non agisce su tutti i pixel dell'immagine, ma solo se la differenza tra i pixel continui è inferiore a un valore delta definito dall'utente, come sorta di spartiacque tra l'applicazione o meno del filtro. Il risultato è decisamente più omogeneo e, inoltre, può essere utile per facilitare la sfumatura solo di alcune aree dell'immagine o come base per effetti più complessi, come il bokeh. Comprenderne l'applicazione con un esempio, comunque disponibile in Figura 5, non è semplice: i risultati variano infatti a seconda del raggio di sfocatura e del delta applicato. In questo caso, i valori sono stati modificati per simulare un effetto di contrasto, per rendere più omogenee e vivaci le aree di colore del cane inquadrato.
Infine, la Sfocatura Piastrellabile è una particolare opzione di GIMP, pensata per ammorbidire le giunture dei mosaici, rendendo più morbidi i contorni delle immagini contigue. Può essere comunque applicata a una singola immagine, così come mostrato in Figura 6 e 7, ma il risultato non sarà molto differente dalla classica gaussiana, se non lievemente più ammorbidito. Essendo uno script-fu, quindi un abbinamento di script e altri filtri, non si dispone dell'anteprima nella finestra di dialogo.
Definiti a piacere i valori, come quello del raggio verticale oppure orizzontale così come la modalità di sfocatura, basta confermare per avviare il processo. Dopo qualche istante, indicato dalla barra di progresso azzurra, l'elaborazione sarà terminata.
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Cane - Pixabay