Nono appuntamento con la nostra serie di articoli dedicati al tuning delle prestazioni di macOS.
Nella precedente lezione abbiamo parlato di come rimuovere correttamente i file temporanei e la cache di sistema e del browser in modo tale da velocizzare e rendere più fluide le operazioni del nostro Mac.
Quest'oggi invece ci concentreremo sull'impostazione delle funzionalità di sincronizzazione di iCloud, ovvero l'insieme di servizi cloud-based di Apple.
Anche l'azienda di Cupertino offre infatti da diversi anni una serie di funzionalità cloud, sia gratuite che a pagamento, integrate con macOS. Ad esempio il servizio iCloud più conosciuto riguarda il backup dei setting delle applicazioni oltre che delle foto.
iCloud e le sue alternative
iCloud consente di salvare una moltitudine di dati ed informazioni sul cloud cosi da averli sempre sincronizzati tra più dispositivi.
Si tratta di una funzionalità molto comoda che è parte integrante dell'ecosistema Apple da diversi anni.
Tuttavia la procedura di sincronizzazione impegna le risorse della CPU e della memoria RAM. Tali consumi, soprattutto nelle configurazioni hardware più datate, possono comportare rallentamenti dei task quotidiani o impuntamenti significativi durante la navigazione Web.
Se abbiamo accesso ad una connessione con tecnologia FTTC (Fiber To The Cabinet) o FTTH (Fiber To The Home), tenere attiva la sincronizzazione dei file in cloud non dovrebbe essere un grosso problema, a meno che non abbiate un contratto che prevede un tetto massimo ai dati consumabili.
Il discorso cambia nel caso in cui l'accesso ad Internet sia limitato da fattori ambientali, come nel caso delle reti mobile, o da limiti tecnologici. Le soluzioni ADSL non sono ancora del tutto scomparse e non è raro trovare zone con grossi livelli di Digital Divide rispetto alle grandi città.
Oltretutto dopo una certa quantità di dati, 5 GB, il servizio di iCloud diventa a pagamento e se non si sottoscrive un abbonamento mensile tutte le operazioni di backup vengono bloccate.
Quindi si rischia di tenere attivo un processo in background sul nostro Mac senza alcun motivo valido e di consumare risorse inutilmente. Ecco perché è sempre consigliabile disabilitare iCloud ed affidarsi a soluzioni di backup manuali o a software gratuiti che automatizzano il tutto.
Un'ottima alternativa ad iCloud è ad esempio il programma Time Machine, ovvero la soluzione di salvataggi automatizzata in locale sviluppata da Apple ed integrata in macOS.
Time Machine è stato ideato per eseguire una copia di tutti i file e delle applicazioni dell'utente ad intervalli di tempo regolari. Tale copia può essere creata su un SSD interno o su di un unità di storage esterna come una memoria USB o un HDD portatile.
Configurando Time Machine in modo appropriato possiamo quindi disabilitare le funzionalità di iCloud, massimizzando le performance del dispositivo utilizzato, senza doverci preoccupare di perdere dati in caso di imprevisti.
Infatti nella malaugurata eventualità di una rottura del disco fisso saremo in grado di ripristinare il nostro ambiente di lavoro in pochi minuti su un altro dispositivo o su un nuovo supporto SSD.
Questo genere di operazione è alla portata di tutti, basta semplicemente possedere un disco USB contenente lo spazio necessario ad ospitare i nostri dati.
Disattivare le funzioni di sincronizzazione dei file di iCloud
Per disattivare il processo di sincronizzazione in background dei file di iCloud dobbiamo aprire i setting di macOS. Rechiamoci su Launchpad, tramite l'icona presente in basso a sinistra nel dock, e nel box di ricerca digitiamo "Preferenze di Sistema".
In alternativa possiamo aprire tale programma con Spotlight, quindi premiamo il tasto F4 e ricerchiamo il software citato poco prima.
Avviamo il pannello di controllo di macOS cliccando sull'icona con la ruota dentata stilizzata, oppure premendo il tasto invio sulla tastiera, e ci ritroveremo davanti ad una nuova finestra con varie opzioni al suo interno.
Quella che interessa a noi si trova in alto a destra e si chiama "ID Apple". Clicchiamo quindi sull'icona con il logo della mela per recarci all'interno delle impostazioni di iCloud.
Ora ci ritroveremo all'interno di una finestra con varie voci e sottosezioni, come ad esempio: "Foto", "Calendari", "Promemoria", "Note", "Contatti", "Mail", "iCloud Drive" e "Portachiavi".
Procediamo quindi a deselezionare tutte queste opzioni cosi da fermare completamente le attività di sincronizzazione sul cloud.
A questo punto, per confermare definitivamente le nostre impostazioni eseguiamo un riavvio di macOS cosi da terminare ogni processo di iCloud rimasto in background o nella memoria RAM.
In seguito al reboot avremo dunque terminato la procedura.
Configurare Time Machine per il backup su disco esterno
Per assicurarci di avere un backup dei dati sempre aggiornato possiamo affidarci a Time Machine ed un salvataggio su disco esterno.
Questa impostazione ci consente di salvaguardare sempre il livello di prestazioni del nostro device. Infatti in caso di qualsiasi problematica software si potrà riportare il Mac ad uno stato funzionate in pochi minuti.
Prima di tutto colleghiamo l'unità di archiviazione che vogliamo usare come possibile punto di ripristino al computer. Successivamente rechiamoci nuovamente su "Preferenze di Sistema", usando il Launchpad oppure Spotlight, e selezioniamo l'opzione chiamata "Time Machine".
Ci ritroveremo all'interno di un nuovo pannello di impostazioni che consentirà di programmare il backup automatizzato.
Ora clicchiamo sulla voce "Seleziona disco di backup" per poter visualizzare tutte le unità di storage connesse al Mac ed infine scegliamo quella che desideriamo utilizzare per salvare i dati.
Una volta scelto il disco USB, oppure l'unità di rete di un NAS, Time Machine inizierà ad effettuare la copia del file, dei vari applicativi e del sistema operativo.
Il procedimento potrebbe durare anche diversi minuti dunque mettetevi comodi e abbiate pazienza. Al termine della procedura sarà possibile scollegare il disco USB ed avremo terminato.
Ovviamente sarà necessario riconnettere tale disco a cadenza regolare, magari ogni fine settimana oppure ad ogni inizio del mese, cosi da assicuraci di avere sempre backup aggiornati e pronti per l'utilizzo in caso di necessità.