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Openbox: un windows manager alternativo

Linux: installare e configurare il windows manager openbox per massimizzare le prestazioni
Linux: installare e configurare il windows manager openbox per massimizzare le prestazioni
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Nono appuntamento con la nostra serie di articoli dedicati al tuning delle prestazioni di Linux.

Nella lezione precedente abbiamo parlato di come ottimizzare le performance tramite la disattivazione delle funzionalità di Search Indexing del file manager Nautilus e delle animazioni di GNOME.

Oggi invece ci focalizzeremo sull'installazione e la configurazione di un un ambiente grafico alternativo a quello predefinito di Ubuntu.

In particolare ci concentreremo su Openbox, un windows manager open source che permette all'utente di personalizzare fino al minimo dettaglio una sessione di lavoro, in base alle proprie necessità ed ai vari workflow.

Cos'è Openbox

Openbox è basato sul toolkit GTK+, lo stesso di GNOME, ed è stato ideato per essere utilizzato in modo fluido su PC dotati di configurazioni hardware poco prestanti o datate.

In questi anni Openbox è diventato molto popolare non solo tra la sua nicchia di utenti ma anche tra coloro che utilizzano Lubuntu e altre distribuzioni Linux che si affidano al Desktop environment LXDE/LXQT, tale ambiente grafico lo adotta infatti come windows manager predefinito.

Openbox nasce nel 2002 come fork del window manager Blackbox. Negli anni il team del progetto ne ha completamente riscritto il codice sorgente usando il linguaggio C e la versione attuale non ha più nulla a che vedere con quella forkata da Blackbox.

Una delle caratteristiche principali che rende Openbox cosi malleabile e versatile è la sua completa aderenza agli standard dell'ecosistema Linux. 

Tale impostazione lo rende perfetto per l'integrazione con un vasto bacino di applicativi e configurazioni software. Inoltre, in più contesti, consuma in media molte meno risorse di CPU e memoria RAM rispetto a KWin e Metacity, ovvero le controparti utilizzate dai più blasonati Plasma KDE e GNOME Shell.

Openbox è dunque molto leggero, soprattutto rispetto alle alternative, ed estremamente personalizzabile.

Tali elementi lo rendono il candidato perfetto per la creazione di un ambiente Desktop personalizzato. È quindi possibile sfruttare senza problemi questo windows manager per ottimizzare le prestazioni di Ubuntu 20.04 LTS ed adattare il comportamento del sistema operativo in base alle nostre preferenze, senza scendere a compromessi con GNOME o con gli altri ambienti grafici presenti nei repository della distribuzione.

L'installazione e la configurazione di Openbox è alla portata di tutti gli utenti, anche quelli meno esperti.

Tuttavia richiede una buona dose di impegno ed è necessario seguire in modo preciso tutte le istruzioni che saranno fornite per poter ottenere un ambiente grafico funzionale ed ottimizzato.

Inoltre tutti i pacchetti ed i software necessari al funzionamento di Openbox sono accessibili direttamente dai repository tramite APT (Advanced Packaging Tool), ovvero il package manager adottato da Ubuntu.

L'installazione di Openbox

Come accennato in precedenza Openbox può essere utilizzato senza troppi problemi anche dagli utenti appena approdati su Ubuntu.

Bisogna però mettere in conto che alcune caratteristiche di Openbox potrebbero spiazzare, soprattutto coloro che sono appena migrati da Windows, quindi prima di iniziare la sua installazione e configurazione è bene essere consci che sarà necessario imparare nuovi paradigmi di utilizzo del Desktop.

Basterà però armarsi di un po' di pazienza e con qualche minuto di pratica tutto ci si presenterà in modo chiaro e semplice.

Partiamo dunque installando i pacchetti necessari al corretto funzionamento di Openbox. Apriamo la sezione "Attività" presente in alto a sinistra sul Desktop e nella casella di ricerca scriviamo "Terminale".

terminale ubuntu

Apriamo ora la shell di Ubuntu cliccando sulla relativa icona nera e nella nuova finestra appena aperta digitiamo:

sudo apt install openbox obconf xcompmgr cairo-dock nitrogen

Con questo comando abbiamo indicando ad APT di scaricare ed installare vari pacchetti oltre al singolo windows manager Openbox. Questo programmi ci torneranno utili in seguito per configurare il nostro ambiente di lavoro.

Prima di terminare la sessione di GNOME e avviare quella con Openbox possiamo portaci avanti con il lavoro e creare manualmente un file di configurazione con cui indicare al sistema quali componenti dovranno essere caricati all'avvio del nuovo windows manager.

Dunque torniamo nel terminale e scriviamo:

cd ~/.config
mkdir openbox
cd openbox
nano autostart

Con tale sequenza di comandi ci siamo spostati all'interno della directory ~/.config presente nella nostra home e abbiamo creato una nuova cartella chiamata openbox.

Successivamente siamo entrati al suo interno e con l'editor di testo nano abbiamo creato un nuovo file, che adesso andremo a editare, chiamato autostart dal quale Ubuntu andrà a visionare quali componenti caricare con Openbox al boot.

All'interno di nano scriviamo quindi questi elementi in serie:

xrandr -s 1920x1080 #per impostare la risoluzione del monitor
xcompmgr & #il compositor grafico necessario per le animazioni di sistema
cairo-dock & #la dock per avviare le app
nitrogen –-restore & #per salvare il wallpaper del Desktop

Ed in fine salviamo il tutto con la combinazione di tasti CTRL+O e chiudiamo il file con CTRL+X.

A questo punto chiudiamo il terminale ed eseguiamo il logout dalla sessione con GNOME tramite il medesimo menù che normalmente si utilizza per spegnere il PC.

spegnimento ubuntu

Dunque clicchiamo sull'icona del tasto power e successivamente selezioniamo la voce "Spegni/Termina Sessione" ed in fine "Termina Sessione" per chiudere GNOME e tornare alla finestra di login.

Ora ci ritroveremo nella schermata di login.

Clicchiamo sul nostro nome utente ed inseriamo la nostra password ma prima di loggarci spostiamoci con il mouse sull'icona della ruota dentata stilizzata in basso a destra e scegliamo la voce "Openbox".

login ubuntu openbox

Ora premiamo il tasto Invio e ci ritroveremo in una nuova sessione di Openbox che si mostrerà con un aspetto del genere:

openbox con cairodock

Come potete vedere dalla dock è possibile richiamare tutti i programmi che desideriamo tramite il pulsante con l'icona di Ubuntu arancione.

Oppure cliccando sul Desktop con il tasto destro del mouse si può richiamare il menu di sistema per avere le medesime funzioni della dock a portata di mano.

obconfig

Tramite il tool chiamato Obconfig, che possiamo trovare all'intero del menu citato poco prima, l'utente può facilmente impostare il tema delle finestre e selezionare tutti i setting del nuovo ambiente grafico cosi da personalizzarlo fin nei minimi dettagli.

Per impostare lo sfondo del Desktop possiamo rivolgerci invece all'utility chiamata Nitrogen installata in precedenza.

nitrogen

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