Ottavo appuntamento della nostra serie di articoli dedicati al tuning delle prestazioni di Linux.
Nella lezione precedente abbiamo parlato di come gestire le temperature del computer, ed evitare le spiacevoli situazioni di thermal throttling, tramite delle utility open source per il controllo delle ventole e del clock della CPU.
Oggi invece vogliamo focalizzarci sulla personalizzazione dell'ambiente grafico GNOME, ovvero il desktop environment di riferimento della distribuzione, in modo tale da ottimizzarlo ed eliminare ogni spreco di risorse di CPU e memoria RAM.
Una delle caratteristiche che contraddistingue il progetto GNOME è la sua capacità di adattarsi ai contesti più disparati, dunque anche se non si possiede una configurazione hardware recente è possibile intervenire sulle impostazioni per limitare al minimo i consumi.
L'ambiente grafico GNOME
GNOME (GNU Network Object Model Environment) nasce nel 1997 come l'ambiente desktop predefinito del sistema operativo GNU (GNU's Not Unix).
La sua interfaccia viene realizzata mediate il toolkit GTK+, ovvero un set di librerie open source inizialmente sviluppate per essere implementate nel programma di photo editing GIMP.
Le ultime versioni di GNOME offrono un'interfaccia moderna e funzionale, i tool integranti sono davvero molti e consentono di svolgere tutti i principali task quotidiani.
Tuttavia tale ambiente non brilla dal punto di vista prestazionale, soprattutto con le configurazioni hardware meno recenti. Ecco perché molto spesso gli utenti si ritrovano ad adattarlo alle proprie esigenze per ottimizzare le prestazioni, disattivando alcune feature non essenziali al suo funzionamento.
Eseguire questi tweak non è complicato, anzi si tratta per lo più di opzioni integrate nella GUI (Graphical User Interface) di sistema, accessibili facilmente anche per gli utenti meno navigati. GNOME è infatti abbastanza flessibile e si presta ad ogni sorta di richiesta dell'utente.
Inoltre tramite il gestore di pacchetti di Ubuntu si possono ottenere molto facilmente una serie di strumenti capaci di personalizzare, anche radicalmente, il comportamento di GNOME.
Una delle utility più gettonate per queste operazioni è ad esempio GNOME Tweaks Tool, presente nei repository della distribuzione, progetto nato come software di terze parti entrato ormai a far parte della famiglia di applicativi di GNOME Shell.
Disabilitare il Search Indexing di GNOME
Come accennato, impostare GNOME in modo tale da renderlo più fluido anche su hardware meno recente, e consumare un minor quantitativo di risorse del processore e della memoria RAM, è abbastanza semplice.
Tale operazione può essere eseguita anche dagli utenti alle prime armi che hanno da poco terminato la transizione ad Ubuntu e sono appena approdanti nel mondo delle distribuzioni Linux.
Di base infatti GNOME consente di disabilitare alcune funzionalità non essenziali, permettendo di alleggerire il carico di lavoro della CPU, cosi da velocizzare l'intero ambiente grafico.
Partiamo dunque disattivando le funzioni di ricerca avanzata del desktop environment conosciuta anche come Search Indexing.
GNOME indicizza tutti i file e le applicazioni presenti sul disco e li cataloga all'interno di un database.
Cosi facendo Ubuntu riesce a fornire all'utente un sistema di ricerca delle informazioni intelligente e rapido.
Ovviamente tali attività di catalogazione rappresentano un carico di lavoro non indifferente per il computer. Quindi questa feature, soprattutto nei PC meno recenti, può compromettere le prestazioni generali, ecco perché è consigliabile disattivarla.
Per ridurre al minimo il consumo di risorse è preferibile fermare completamente le operazioni di File Indexing di Nautilus, il file manager di riferimento di GNOME. Per farlo spostiamoci nella sezione "Attività" presente in alto a sinistra sul Desktop.
Successivamente nella barra di ricerca digitiamo la parola "Impostazioni". Apriamo dunque il programma cliccando sull'icona con la ruota dentata stilizzata e spostiamoci poi sulla voce "Cerca".
Arrivati in questo pannello dobbiamo deselezionare la spunta in alto a destra per disattivare le feature di ricerca di GNOME.
Se però non desideriamo privarci completamente di tale funzione è possibile optare per un approccio diverso: disabilitare unicamente il File Indexing di Nautilus deselezionando la voce "File", lasciando quindi attive le opzioni inerenti, ad esempio, il Terminale o le Password.
Disattivare le animazioni di GNOME
Un'altra strategia valida per migliorare le prestazioni di Ubuntu è quella che prevede di disattivare completamente le animazioni grafiche di GNOME.
Queste rendono il Desktop environment esteticamente molto gradevole ma consumano anche una notevole quantità di risorse. Quindi l'utente può privarsi di tali orpelli grafici in modo da garantirsi performance ottimali.
Per operare tale modifica è necessario rivolgersi alla comoda utility open source chiamata GNOME Tweak.
Tale tool è reperibile nei repository della distribuzione, quindi basterà affidarsi a bash, la shell di riferimento di Ubuntu, ed al package manager APT (Advanced Packaging Tool) per reperire i suoi pacchetti.
Torniamo nuovamente nella sezione "Attività" in alto a sinistra sul Desktop e scriviamo nella barra di ricerca la parola "Terminale".
Selezioniamo l'icona nera di bash e nella nuova finestra appena aperta digitiamo tale comando per installare GNOME Tweak:
sudo apt install gnome-tweak-tool
Il processo di installazione durerà pochi minuti. Una volta terminato sposiamoci su "Attività" e tramite il box di ricerca richiamiamo GNOME Tweak, che in italiano è stato tradotto in "Personalizzazioni".
Ora sposiamoci nella sezione "Generale" ed infine deselezioniamo l'opzione "Animazioni".
Disabilitare le estensioni di GNOME
GNOME dispone di un vastissimo ventaglio di add-on con cui estendere notevolmente le funzionalità dell'ambiente grafico.
Tuttavia si tratta quasi sempre di software di terze parti e può capitare che queste siano male ottimizzate per determinate configurazioni hardware.
Quindi, se desideriamo ottenere il massimo delle prestazioni è consigliabile disattivare tutte le GNOME Shell extensions presenti nella nostra installazione di Ubuntu.
Torniamo poi su GNOME Tweak e questa volta apriamo la sezione chiamata "Estensioni".
In tale pannello ci verrà mostrato un elenco di tutti gli add-on installati dall'utente.
Disattiviamoli togliendo la spunta di selezione in alto a destra. In alternativa possiamo disattivarne solo alcune e mantenere attive quelle che riteniamo essenziali per le nostre attività quotidiane.