Bentornati in questo quinto articolo dedicato all'ottimizzazione delle prestazioni in Linux. Nella lezione precedente abbiamo descritto la procedura utile a selezionare i migliori mirror dei repository per massimizzare le performance di download dei pacchetti software.
Quest'oggi invece ci concentreremo sulla configurazione di Apt-fast, in modo da velocizzare il processo di installazione o di aggiornamento dei programmi.
Apt-fast, cos'è
Apt-fast è classificabile come uno shell script wrapper, cioè un contenitore per diversi set di istruzioni da shell, il terminale delle distribuzioni Linux.
Questo insieme di comandi è pensato per automatizzare ed ottimizzare determinate operazioni del package manager, come ad esempio quelle riguardanti la gestione, il download, la rimozione o l'installazione dei programmi.
Gli script di Apt-fast sono stati ideati per interfacciarsi con il gestore di pacchetti APT (Advanced Packaging Tool), più nello specifico con apt-get
ed il frontend aptitude
, ed incrementare la velocità di download dei software dai repository.
In buona sostanza tramite Apt-fast gli utenti possono scaricare più velocemente gli aggiornamenti del sistema oltre che i singoli applicativi di cui necessitano.
Tale miglioramento delle prestazioni è possibile tramite l'implementazione di più download in parallelo, sfruttando connessioni multiple ai repository per ogni singolo pacchetto che si intende scaricare.
Questa strategia consente dunque di velocizzare notevolmente le operazioni di APT e, più in generale, il workflow dell'utente. Quest'ultimo dovrà quindi attendere meno tempo per il termine delle operazioni di upgrade o per l'installazione di un'applicazione.
Ovviamente, se abbiamo a disposizione poca banda in download i tempi per scaricare i singoli programmi o gli update rimarranno notevolmente più elevati rispetto a chi invece ha accesso a connessioni più moderne in fibra ottica FTTC (Fiber To The Cabinet) o FTTH (Fiber To The Home).
Apt-fast può avvantaggiare soprattutto coloro che dispongo di connessioni ad Internet molto veloci, possono gestire diversi download in simultanea e accedere più velocemente a tutti i pacchetti richiesti da APT nelle operazioni di aggiornamento e installazione.
L'installazione e configurazione di Apt-fast è un'operazione alla portata di tutti, per eseguirla non è necessario effettuare modifiche complesse di APT, sostanzialmente si tratta di scaricare gli script necessari e di invocarli tramite bash, la shell di riferimento di Ubuntu.
Oltretutto l'uso di Apt-fast consente agli utenti appena sbarcati nel mondo Linux di iniziare a familiarizzare con il terminale.
Per testare il corretto funzionamento di Apt-fast è necessario utilizzare i comandi APT e questo presuppone un minimo di conoscenza del package manager, si tratta però di una procedura molto semplice che richiede un impegno della durata di pochi minuti.
Installare e configurare Apt-fast
Come accennato in precedenza, l'installazione e la configurazione di Apt-fast su Ubuntu è davvero semplice e l'intera operazione può essere svolta anche da un utente alle prime armi.
Apt-fast non è disponibile nei repository ufficiali di Ubuntu, dunque è necessario fare in modo che il sistema possa accedere ad un PPA (Personal Package Archive) extra, ovvero un contenitore di pacchetti gestito da sviluppatori di terze parti.
In questo caso si tratta appunto delle PPA amministrate dai developer del progetto Apt-fast.
Dunque iniziamo recandoci nella sezione "Attività" presente in alto a sinistra nel Desktop di Ubuntu, successivamente digitiamo nella barra di ricerca la parola "Terminale" e selezioniamo l'icona nera della shell.
A questo punto dovrebbe essersi aperta la finestra di bash e potremo digitare al suo interno questa stringa di comandi:
sudo add-apt-repository ppa:apt-fast/stable
Il sistema ci richiederà conferma, dunque premiamo "Invio" e proseguiamo nell'importazione della PPA.
In buona sostanza abbiamo indicato ad Ubuntu di aggiungere una nuova fonte di pacchetti, ovvero il PPA di Apt-fast.
Il sistema andrà quindi ad importare gli URL del nuovo repository e le relative chiavi crittografiche PGP (Pretty Good Privacy) che assicurano lo scambio di informazioni in modo sicuro tra l'utente e il PPA.
Ora è arrivato il momento di installare concretamente Apt-fast, dunque aggiorniamo la lista dei pacchetti disponibili ed eseguiamo il download degli script tramite questa serie di comandi da scrivere su terminale:
sudo apt update
sudo apt install apt-fast
Al termine del download dei pacchetti inizierà il processo di configurazione e verranno aperte delle nuove finestre chiamate "Configuring apt-fast" dove scegliere alcuni dettagli del comportamento di Apt-fast.
La prima finestra chiederà a quale frontend di APT vogliamo affidarci per gestire l'installazione dei software.
In questo caso avremo a disposizione 3 opzioni: il classico apt-get
, apt
ed aptitude
.
Sono tutte delle valide alternative, se non sapete cosa utilizzare perché avete poca dimestichezza con la shell è consigliabile affidarvi ad apt
.
Successivamente verrà richiesto di decidere il numero massimo di connessioni contemporanee consentite ad Apt-fast.
Tale scelta dipende dal tipo di connessione ad Internet di cui disponiamo. Se abbiamo accesso ad una rete in fibra ottica possiamo anche impostare valori come "10" o "20". Nel caso in cui non si disponga di molta banda in download è meglio non superare mai le 5 connessioni contemporanee, altrimenti si rischia di saturare la rete.
Scriviamo ora un numero all'interno del campo di testo e selezioniamo "OK" per proseguire nella configurazione.
Nel nuovo step ci verrà richiesto se impostare Apt-fast in modo tale che risponda positivamente alle richieste del package manager per quanto riguarda il download dei pacchetti.
Anche in questo caso tutto dipende da come desideriamo gestire Apt-fast, se non si sa bene cosa rispondere è possibile modificare tale parametro successivamente.
In generale è consigliabile rispondere "Yes". A questo punto avremo terminato la prima parte della configurazione.
Ora per sicurezza possiamo verificare che all'interno del file di configurazione di Apt-fast siano presenti i medesimi mirror dei repository che usa Ubuntu per accedere ai pacchetti software.
Gli URL con i mirror sono presenti all'intero del file sourcelist
presente nella directory /etc/apt
.
Quindi apriamo una nuova tabella del terminale, tramite l'apposito pulsante in alto a sinistra, ed spostiamoci in tale cartella per verificare il tutto:
cd /etc/apt
cat sources.list
Dopo aver digitato l'ultimo comando dovremmo ottenere un output del genere:
deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ focal main universe restricted multiverse deb-src
http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ focal main universe restricted multiverse deb
http://security.ubuntu.com/ubuntu focal-security main universe restricted multiverse deb-src
http://security.ubuntu.com/ubuntu focal-security main universe restricted multiverse deb
http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ focal-updates main universe restricted multiverse deb-src
http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ focal-updates main universe restricted multiverse
Adesso torniamo nella precedente tabella ed apriamo il file di configurazione di Apt-fast tramite l'editor di testo nano:
sudo nano /etc/apt-fast.conf
All'interno di tale documento cerchiamo la sezione "MIRRORS" e verifichiamo se le voci all'interno di questa categoria sono le medesime di quelle presenti in sources.list
.
Se le due liste non sono identiche aggiungiamo manualmente le voci mancanti cosi da non avere problemi durante l'utilizzo di Apt-fast.
Infine salviamo il documento tramite la scorciatoia da tastiera CTRL+O e chiudiamo il file con CTRL+X
Ora possiamo finalmente utilizzare Apt-fast, dunque eseguiamo un breve test scrivendo questi comandi nel terminale:
sudo apt-fast update
Se non ci verranno mostrati errori avremo ultimato la procedura.