Le landing page sono un ingrediente essenziale per ogni strategia di lead generation. Esse, infatti, permettono di indirizzare l’utente su pagine fortemente correlate alla sua ricerca (nel caso di Google) o riguardo ad una specifica offerta ed hanno generalmente tassi di conversioni molto più alti della home page o di pagine generiche.
Come si spiega questo maggior tasso di conversione? Generalmente, le landing page vengono studiate per convogliare il traffico su una specifica proposta di valore. Vengono limitati al massimo i link all’estero o ad altre pagine del sito (molte landing non hanno il classico menù), di conseguenza si ottiene la massima attenzione dell’utente.
Quello che invece viene massimamente messo in evidenza è il form di contatto o il numero di telefono, necessari per generare il lead.
Gli elementi essenziali di una landing page che funziona
Per essere efficace, una landing page ha bisogno di specifici elementi:
- Un titolo (headline) ed un sottotitolo (sub-headline) opzionale, che spieghi la proposta di valore
- Una breve descrizione del prodotto o servizio ed i vantaggi che si offrono
- Almeno un’immagine o un video a supporto (meglio se entrambi)
- Elementi che aumentano il trust, come i testimonial, loghi, clienti, badge di sicurezza
- La Call To Action (CTA)
- Il form e/o il numero di telefono, possibilmente tracciabile
Nell’esempio che segue vediamo la landing page di SalesForce per il prodotto CRM per piccoli business.
In questo caso, SalesForce ha scelto una soluzione a due step: cliccando la CTA si viene reindirizzati ad una pagina che contiene il form.
Rimuovere il menu
Quando il visitatore arriva sulla pagina, deve essere "trattenuto" e bisogna evitare che si disperda nel sito madre e si distragga.
Bisogna sfruttare il momento magico della sua attenzione (che dura pochi secondi).
Se ci sono troppi link nella pagina, l’utente sarà tentato di navigare e quindi è bene rimuovere il menù o altrimenti farne uno ad hoc che sposti il visitatore nelle varie sezioni della stessa pagina.
Come vediamo nell’esempio, anche Salesforce nelle sue landing utilizza questa metodologia.
Parola chiave, annuncio ed headline
Quando cliccano su un annuncio, gli utenti si aspettano di trovare ciò che l’annuncio promette. Se così non è, si genera confusione e la conseguente "fuga" dalla pagina.
Di conseguenza, ripetere la parola chiave in target, sia nell’annuncio che nella landing page è un buon metodo per aumentare il tasso di conversione.
In questo esempio vediamo chiaramente come questa tecnica è utilizzata da Genialloyd.
Come si vede, l’annuncio presenta la parola chiave cercata all'inizio del titolo. La stessa parola è inoltre riutilizzata nella landing page:
Semplificare ed enfatizzare i benefici per l’utente
Essere sintetici e chiari nell’offerta è una delle regole più importanti. Troppe informazioni rischiano, infatti, di distrarre l’utente che vuole andare dritto al punto.
Per avere informazioni aggiuntive, l’utente dovrà lasciare le proprie informazioni, generando il lead. Alla fin fine, è proprio questo che vogliamo.
È bene quindi avere un'headline chiara, una breve descrizione ed almeno 3 punti di spiegazione dei benefici, che chiariscano perché l’utente dovrebbe scegliere noi.
Ecco come Genertel spiega in pochi punti la sua offerta per un’assicurazione sulla vita:
Una landing page per ogni servizio
Due landing page sono meglio di una, e tre sono meglio di due. Sarebbe bene far ruotare diverse varianti di ogni landing page, ed averne almeno una per ogni servizio.
Nell’esempio che segue vediamo due landing page di register.it, una dedicata agli e-commerce ed una ai siti standard.