Una delle funzionalità più interessanti di Autodesk Maya, è sicuramente la possibilità di realizzare delle animazioni all’interno del software. Come nella maggior parte dei software legati all’animazione, anche in Maya questa si basa sul concetto di una Timeline, ossia di una linea che rappresenta lo scorrere del tempo.
L’animazione, in fondo, non è costituita da altro che da trasformazioni che si snodano lungo un intervallo di tempo. Possiamo vedere facilmente cosa significa aggiungendo un semplicissimo comportamento a una nuvola, che vogliamo far camminare lungo il cielo.
Per fare questo, dovremo inserire dei keyframe, ossia fotogrammi chiave, collegati a una precisa trasformazione. Tutta l’animazione, infatti viene costruita tramite quello che succede da keyframe a keyframe. Se quindi il primo keyframe ha una posizione, e il secondo ne ha un’altra, il software riprodurrà il movimento che l’oggetto effettua da una posizione all’altra.
Questo rispecchia il processo di animazione che veniva impiegato dai primi animatori, che infatti disegnavano delle scene chiave e degli intermezzi. Fortunatamente, oggi possiamo gestire tutto questo non a mano, bensì tramite le funzionalità di Maya.
Innanzitutto, familiarizziamo con la timeline. Questa si trova nella parte inferiore della finestra del programma. I numeri che vediamo corrispondono ai millisecondi. Per impostare un keyframe, è sufficiente selezionare l’oggetto e premere la scorciatoia S. In questo modo, l’animazione registrerà gli attributi dell’oggetto in questione.
Poi, con il tasto ci spostiamo lungo la timeline, raggiungendo un punto più avanzato, spostiamo la nuvola nella direzione desiderata e premiamo nuovamente S. In questo modo, avremo creato una semplice animazione della nuvola che si muove verso sinistra, come possiamo vedere nella gif animata qui di seguito. È importante ricordarsi che i keyframe vengono visualizzati solo quando abbiamo selezionato l’oggetto a cui sono collegati.
Figura 2.
Al momento l’unico parametro che abbiamo toccato è la posizione. Ma naturalmente, l’animazione funziona anche cambiando tutti gli altri parametri di un oggetto, come per esempio la dimensione. Questo ci tornerà estremamente utile quando dovremo animare oggetti più complesso, fino ad arrivare alle espressioni del volto umano. In questo caso proveremo quindi non solo a spostare la nuvola, ma anche a farla ingrandire.
Selezioniamo il punto desiderato della Timeline, operiamo la trasformazione sull’oggetto (in questo caso, ingrandiamolo) e premiamo il tasto S. Poi, andiamo avanti nella Timeline, rimpiccioliamo l’oggetto e creiamo un nuovo keyframe. In questo modo, avremo creato un’animazione che si muove da un punto all’altro, ingrandendosi e restringendosi.
Figura 3.
Un keyframe ha assegnate delle proprietà legate in oggetto: in altre parole, spostandoci su un keyframe vedremo, per esempio, la grandezza e la posizione di suddetto oggetto. Se quindi vogliamo fare una modifica a un oggetto influenzato dal keyframe, dobbiamo innanzitutto spostare il cursore della Timeline sul fotogramma chiave desiderato, operare la modifica e premere nuovamente S.
Potremmo anche aver bisogno di modificare la posizione di un keyframe, e in questo caso tutto quello che dobbiamo fare è premere il tasto sinistro del mouse sul fotogramma chiave e usare le freccette per spostarlo lungo la Timeline.
Allo stesso modo, possiamo selezionare i fotogrammi con il tasto sinistro e, con il tasto destro del mouse, copiarli. A questo punto, spostandoci su un altro oggetto e cliccando con il tasto destro sulla Timeline, potremo incollare i keyframe, cliccando sul tasto Paste che apparirà dal menu a tendina.
Naturalmente dobbiamo fare attenzione, poiché usando gli stessi keyframe l’oggetto si sposterà e si ingrandirà esattamente come l’oggetto da cui abbiamo prelevato i fotogrammi chiave. Per fare un’animazione che abbia un senso, quindi, dovremo non soltanto copiare e incollare i keyframe, ma anche riposizionarli usando, come abbiamo visto prima, il tasto sinistro del mouse e le freccette.
In questo modo possiamo creare delle animazioni multiple: nel nostro caso, per esempio, possiamo dare l’idea di un banco di nubi stilizzate che si muovono attraverso l’ambientazione.
Approfittiamo di questa lezione per spiegare un’altra funzionalità di Maya: il software, infatti, può assumere una faccia diversa a seconda delle nostre esigenze. Per cambiare la configurazione è sufficiente andare nella parte destra in alto del motore, dove si trova il menu a tendina Workspace, il quale ci permetterà di definire una disposizione diversa dei vari pannelli che compongono l’interfaccia di Maya.
Esistono varie modalità di visualizzazone, quindi, alcune per esempio dedicate alla scultura, altre, come nel nostro caso, all’animazione. Aprendo Workspace Animation avremo accesso rapido a tutta una serie di tool, come per esempio una timeline potenziata chiamata Graph Editor.