Prima di terminare questo viaggio per conoscere le funzioni di base di Photoshop, adatte quindi a chi si avvicina per la prima volta al software di Adobe, è utile prestare un po' di attenzione alla compatibilità dei formati dopo un salvataggio o un'esportazione. Non tutte le modalità, infatti, risultano leggibili da software di terze parti, perché proprietarie del gruppo.
Per questa lezione si è fatto uso di Photoshop CC nella sua versione 2019, ma gran parte delle informazioni riportate valgono anche per le edizioni precedenti del software.
Formati rasterizzati
Una prima e rapida considerazione riguarda i formati rasterizzati, ovvero disponibili in un unico livello come comuni file immagine. Salvando o esportando il proprio scatto o le proprie creazioni approfittando di una delle modalità più comuni - JPG, PNG, BMP e via dicendo - non si dovrebbero affatto incontrare problemi di compatibilità.
Questi file sono infatti automaticamente letti da tutti i sistemi operativi desktop in circolazione - Windows, macOS e le varie distribuzioni Linux - quindi da quelli mobile come iOS e Android. Ancora, vengono gestiti perfettamente da tutti i principali software di fotoritocco, dai browser e da un nugolo ben nutrito di altre applicazioni. Ovviamente, in quanto a livello singolo, non si potranno apportare in itinere modifiche intermedie.
Formati aggregati
Quando si desidera salvare il proprio lavoro in un formato aggregato, ovvero che permetta di conservare tutti i livelli e di operare modifiche in un secondo momento sia con Photoshop che con altri software, la suite Adobe mette a disposizione molte alternative. È sufficiente richiamare il comando Salva con Nome, ad esempio, per ritrovarsi di fronte a una nutrita lista, così come evidenziato in Figura 1.
Di default, Photoshop genera dei file con estensione PSD. Si tratta di un formato che supporta tutte le caratteristiche del software, quindi i livelli e le modifiche intermedie, che può essere letto non solo con Photoshop ma anche con altre applicazioni della famiglia Adobe, come Illustrator, InDesign, Premiere, After Effects, Adobe GoLive e molti altri. I PSD, tuttavia, non vengono normalmente gestiti da software di terze parti o, quando questo accade, il supporto è molto limitato.
Altro formato proprietario di Adobe è il PSB, spesso riportato semplicemente come Formato Documento Grande, adatto a elaborazioni dal peso maggiore di 2 GB o, ancora, per includere una gamma dinamica più grande degli 8 bit dei PSD, come i 16 e i 32 bit. Anche in questo caso, la compatibilità è solitamente limitata ai software Adobe.
Molto interessante è la scelta di EPS, ovvero Encapsulated PostScript, poiché nasce per coniugare sia grafica vettoriale che immagini bitmap, affinché siano supportate da una grande varietà di software, ben oltre a quelli della famiglia Adobe. EPS non supporta però i canali alfa, quindi trasparenti, mentre incorpora i tracciati di ritaglio.
Tra le altre alternative degne di nota, fra le molte rese disponibili dalla suite grafica di Photoshop e altri software Adobe, emerge la possibilità di salvare gli scatti in formato RAW - diverso, tuttavia, da quello proprietario delle fotocamere digitali - così come in negativo digitale DNG. Ancora, per la grafica vettoriale si può optare per SVG, quest'ultimo supportato da applicazioni terze e da tutti i browser moderni, DICOM per i formati medici e WBMP per i dispositivi mobile.