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Analizziamo i luoghi comuni che spesso si incontra parlando di sicurezza telematica
Analizziamo i luoghi comuni che spesso si incontra parlando di sicurezza telematica
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Per introdurre l'argomento può essere utile analizzare alcuni luoghi comuni che spesso ricorrono quando ci si occupa di sicurezza informatica:

Quali prodotti devo acquistare per sentirmi veramente al sicuro?

Al riguardo possiamo affermare con assoluta certezza che la sicurezza non si identifica in un prodotto specifico ma in un processo lungo e ripetitivo che consiste nell'adottare una serie di misure volte a prevenire e scoprire i tentativi di accesso non autorizzato ad un sistema informatico.

In questa prospettiva dunque non è sufficiente acquistare un antivirus od un firewall per risolvere tutti i problemi poiché, come prima cosa, occorre cambiare le nostre abitudini in modo da riadattarle ad una nuova prospettiva in cui la sicurezza è l'obiettivo finale.

Perché dovrei occuparmi degli aspetti inerenti la sicurezza del mio sistema?

Per il semplice motivo che ormai l'uso del computer non è più limitato alle sole ore d'ufficio ma investe svariati altri aspetti della nostra vita privata (dal divertimento, all'acquisizione e scambio di notizie, al disbrigo di pratiche burocratiche, ecc.). Nel momento stesso in cui accediamo a quell'immenso database di risorse che rappresenta la rete Internet noi diventiamo parte integrante di quest'ultima e siamo sicuramente interessati ad evitare che qualunque individuo possa penetrare nel nostro sistema ed usarlo come base per sferrare attacchi contro altri oppure per rubare la nostra e-mail o carpire qualsiasi altro genere di informazione rilevante.

Chi può essere interessato ad accedere al mio sistema?

Praticamente chiunque sia motivato da intenzioni non proprio encomiabili. Per un aggressore l'identità della persona cui appartiene un determinato sistema non ha alcuna importanza poiché l'unico obiettivo è penetrare il sistema stesso per poterlo successivamente riutilizzare o per compiere attività dannose od anche per il solo gusto di farlo.

Con quale facilità è possibile irrompere in un sistema informatico?

In alcuni casi si tratta di una facilità disarmante. Purtroppo la complessità del software che viene oggigiorno prodotto si accompagna in alcuni casi ad un livello di imperfezione tale da determinare l'insorgenza di gravi problemi di sicurezza.

Queste vere e proprie "falle" sono quelle alla cui ricerca si spingono gli hacker e sono quelle che vengono sfruttate (da chi non appare motivato da una solida etica) per penetrare illecitamente nei sistemi informatici.

Per far fronte a queste lacune i produttori di software sono costretti a rilasciare frequenti patch di aggiornamento la cui applicazione rientra però nella sola responsabilità di noi utenti finali. Inoltre non va dimenticato che la complessità del software può a volte investire gli aspetti attinenti la sua corretta configurazione ad un livello tale da spingere l'utente ad usare configurazioni cd. di default che aprono la strada a pericolose inadeguatezze in termini di sicurezza.

Chi mi garantisce che seguendo un certo tipo di approccio il mio sistema diventa veramente sicuro?

Nessuno. Qualunque siano le azioni intraprese o le procedure seguite non sarà mai possibile ottenere una garanzia di protezione al 100%.

Nella realtà l'unica cosa di cui si può veramente essere certi è che quanto più si affronta con criterio la tematica tanto minore sarà la probabilità che qualcuno o qualcosa riesca a procurarci un danno.

La sicurezza informatica si basa sulla difesa della privacy!

Questa affermazione è vera soltanto in minima parte: in effetti la privacy, intesa come diritto alla tutela delle notizie e delle informazioni riguardanti la propria identità personale e sociale, è senza dubbio uno degli aspetti principali riguardanti la problematica della sicurezza ma non è l'unico né tanto meno il più importante.

Fatta questa precisazione, è tuttavia importante sapere che esiste il rischio reale che qualcuno possa catturare informazioni inerenti le nostre abitudini in rete oppure possa carpire altre notizie attraverso gli stessi strumenti che normalmente utilizziamo (ad esempio il browser) ma, al tempo stesso, occorre anche sapere che esistono dei rimedi utilizzabili per scongiurare questo genere di attività.

Peraltro, fermo restando che l'analisi di questi rimedi non è l'obiettivo di questa guida, possiamo ricordare che il modo migliore per proteggere la nostra privacy consiste nell'adottare comportamenti prudenti ed ispirati al buon senso come potrebbe essere quello di non diffondere ingenuamente informazioni di carattere riservato riempiendo spesso inspiegabili forms di registrazione oppure quello di usare forme di navigazione e di posta elettronica di carattere anonimo (ne esistono ormai in buon numero sulla rete).

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