Prima di iniziare a programmare bisogna conoscere e capire la storia e le funzionalità dei vari linguaggi di programmazione. Questo perché è importante conoscere quali eventi hanno contribuito a creare e sviluppare un linguaggio, rendendoci quindi più semplice scegliere quello più adatto alle nostre esigenze e capacità.
All'inizio, negli anni '40, l'unico metodo per programmare era il linguaggio macchina, in altre parole il lavoro del programmatore era quello di settare ogni singolo bit a 1 o 0 su enormi computer che occupavano stanze intere e pesavano decine di tonnellate; si capisce che questo tipo di procedimento, non solo era faticoso, ma era riservato ad una cerchia ristretta di persone.
Pochi anni dopo il 1950, con il progresso tecnologico e la riduzione delle dimensioni e dei costi dei calcolatori, nacquero due importanti linguaggi di programmazione, il FORtrAN (FORmula trANslator), il cui utilizzo era ed è prettamente quello di svolgere in maniera automatica calcoli matematici e scientifici, e l'ALGOL (ALGOrithmic Language), altro linguaggio per applicazioni scientifiche sviluppato da Backus (l'inventore del FORtrAN) e da Naur, i quali oltretutto misero a punto un metodo per rappresentare le regole dei vari linguaggi di programmazione che stavano nascendo.
Nel 1960 venne presentato il COBOL (COmmon Business Oriented Language), ideato per applicazioni nei campi dell'amministrazione e del commercio, per l'organizzazione dei dati e la manipolazione dei file.
Nel 1964 fa la sua comparsa il BASIC, il linguaggio di programmazione per i principianti, che ha come caratteristica fondamentale quella di essere molto semplice e, infatti, diventa in pochi anni uno dei linguaggi più utilizzati al mondo.
Intorno al 1970, però, Niklus Wirth pensò bene di creare il PASCAL per andare incontro alle esigenze di apprendimento dei neo-programmatori, introducendo però la possibilità di creare programmi più leggeri e comprensibili di quelli sviluppati in basic. Si può affermare con certezza che Wirth ha centrato il suo obiettivo, considerando che ancora oggi il Pascal viene usato come linguaggio di apprendimento nelle scuole.
Pochi anni più tardi fa la sua comparsa il C (chiamato così perché il suo predecessore si chiamava B), che si distingueva dai suoi predecessori per il fatto di essere molto versatile nella rappresentazione dei dati. Il C, infatti, ha delle solide basi per quanto riguarda la strutturazione dei dati, però può apparire come un linguaggio assai povero vista la limitatezza degli strumenti a disposizione. Invece la sua forza risiede proprio in questi pochi strumenti che permettono di fare qualsiasi cosa, non a caso viene considerato "il linguaggio di più basso livello tra i linguaggi ad alto livello", per la sua potenza del tutto paragonabile al linguaggio macchina, mantenendo però sempre una buona facilità d'uso.
Ma la vera rivoluzione si è avuta nel 1983 quando Bjarne Stroustrup inventò il C++ (o come era stato chiamato inizialmente "C con classi") che introduceva, sfruttando come base il C, la programmazione Orientata agli Oggetti (OO - Object Oriented) usando una nuova struttura, la classe.
Il concetto di classe è semplice, dividere l'interfaccia dal contenuto, ottenendo in questo modo tanti "moduli" interagibili tra loro attraverso le interfacce, permettendo così al programmatore di cambiare il contenuto di una classe (se sono stati trovati errori o solo per introdurre delle ottimizzazioni) senza per questo doversi preoccupare di controllare eventuale altro codice che richiami la classe. Come si può intuire tale linguaggio ha completamente stravolto il modo di programmare precedente ad esso che, sostanzialmente, si riduceva ad una programmazione procedurale che lasciava poco spazio al riutilizzo del codice; basti pensare all'utilizzo del GOSUB nel Basic che su migliaia di righe di codice creava naturalmente confusione, o al Pascal nel quale una variabile (e il suo tipo) deve essere dichiarata prima di essere usata.
Insomma il C++ è riuscito a creare un nuovo modo di programmare, o meglio di progettare un programma, rendendo il codice scritto più chiaro e soprattutto "riutilizzabile", ed è grazie a lui che oggi possiamo usare le finestrine colorate di Windows che ci piacciono tanto.
Altri linguaggi di programmazione da menzionare sono il LISP (1959), l'ADA (1970), lo SMALLTALK (1970) e il LOGO. Negli ultimi cinque anni, inoltre, si sono fatti strada linguaggi di programmazione come il JAVA, linguaggi di scripting come l'ASP e il PHP; i "vecchi" linguaggi, come il basic, il Pascal o il C++, sono diventati "VISUALI" e hanno aperto la strada ad una programmazione più intuitiva e veloce, ma di questo parleremo un'altra volta.