Accanto a Facebook, il secondo "fenomeno sociale" emerso sul Web è il servizio di microblog Twitter. Ormai ci siamo abituati a trovare bollini e link "seguimi su Twitter" sia che stiamo intessendo relazioni interpersonali tramite un social network, sia che ci si trovi in un blog personale o di informazione, sia, per finire, su tradizionali siti Web che parlano di gruppi, associazioni o prodotti.
Cosa si intende esattamente per microblogging? In cosa consiste il servizio di comunicazione offerto da Twitter.com?
L'interfaccia di Twitter
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Contenuto Flash: l'interfaccia di Twitter
Per chi ha esperienza di blog, il termine microblogging ha un significato intuibile. In termini pratici il microblogging non è altro che la possibilità di postare sul Web (cioè pubblicare) brevi messaggi di testo. A differenza di un blog tradizionale nel quale il contenuto pubblicato non ha limiti in lunghezza, un microblog ha una connotazione editoriale molto più specifica dovuta in gran parte proprio alla possibilità di pubblicare messaggi molto bevi. Per intenderci, l'"unità editoriale minima" di un microblog è molto simile all'invio di un SMS: Twitter, per esempio, consente l'invio di messaggi lunghi al massimo 140 caratteri, qualcosa che si avvicina significativamente ai 160 caratteri degli SMS.
Proprio dall'analogia con gli SMS emerge un'altra importante caratteristica del microblogging: la forte componente sociale. La possibilità di inviare con un'alta frequenza brevi messaggi che possono essere visualizzati da chiunque conosca l'indirizzo del nostro microblog (quindi instaurando una comunicazione uno a molti), rende di fatto possibile seguire digitalmente una persona e sapere sempre che cosa stia facendo o pensando, ovviamente a patto che questa persona pubblichi spontaneamente queste informazioni.
Considerando che si possono seguire contemporaneamente decine di persone, in altre parole il nostro network professionale o di amicizie o, ancora, di interessi, aggregando i post di diversi microblog, questo strumento si dimostra un fantastico alleato per monitorare lo stato della nostra rete di rapporti sociali personali o professionali. Rispondere in tempo reale ai micro-post pubblicati da un nostro conoscente o da un personaggio che stiamo seguendo è, per concludere questa introduzione al mondo del microblogging, un ottimo strumento per intrattenere delle conversazioni rapide e generare microdiscussioni.
Il microblogging, anche per via dell'enorme successo di servizi come Twitter, è quindi ormai da considerarsi una sorta di nuovo media sociale che accomuna caratteristiche del blog, della messaggistica istantanea e della comunicazione mobile (vedremo nelle pagine successive lo stretto legame tra Twitter e i telefonini).
Tra i vari servizi gratuiti on-line che, con caratteristiche di base simili, possono essere utilizzati per creare un microblog e aggiornarlo in maniera rapida e intuitiva Twitter è senza dubbio quello che sta riscuotendo il maggior successo planetario. Non a caso, Twitter è ormai considerato uno dei social network (per quanto questa attribuzione descrittiva possa risultare non totalmente appropriata per i motivi visti in precedenza) più diffusi a livello mondiale. Non è un caso che le star e i politici americani utilizzino sempre più spesso Twitter per comunicare con i loro "inseguitori" digitali che, in alcuni casi, possono essere centinaia di migliaia.
Nelle prossime sezioni di questa guida esploreremo le principali funzionalità di Twitter e scopriremo diversi trucchi per sfruttarne pienamente le potenzialità mediatiche. Prima di iniziare, consigliamo di guardare questo video che in poche parole spiega cosa si nasconde dietro il termine micro-blog: