Tramite questi pannelli sarà possibile, ad esempio, conoscere quale browser porta più conversioni o usando quale sistema operativo vengono raggiunti più goal, o ancora se ha senso sviluppare elementi del sito in Flash 9 piuttosto che in Flash 8.
Il primo report è "browser" e presenta un grafico a torta con la ripartizione percentuale dell'uso dei vari software giunti al sito, divisi per prodotto. Cliccando il nome di ogni singolo browser si ottiene anche il dettaglio delle versioni (Internet Explorer 5.5, 6, Firefox 2.0.3, 3.0.1 ecc). Questo report potrebbe permettere in fase di redesign del sito, di decidere di riservare uno sforzo minore alla resa del sito su alcuni browser. Lo stesso discorso può essere effettuato per il report "sistemi operativi" e per "browser e SO" che presenta le due informazioni combinate: a volte la resa grafica di un sito varia non solo in base al browser, ma anche in base al sistema operativo usando il medesimo browser.
Un altro report caro ai web designer è "colori dello schermo", che indica la profondità di colore utilizzata nei sistemi dei visitatori, espressa in bit. Ha poco senso, infatti, utilizzare colori da una paletta a 32 bit se poi la maggior parte dei visitatori ne usa una a 24 o 16, si corre il rischio di mostrare un sito molto diverso da quello progettato.
"Risoluzioni dello schermo" è analogo al precedente, ma visualizza una lista della dimensione in pixel degli schermi degli utenti. È particolarmente utile perché la diffusione di schermi cinematografici, 16:10 e 16:9, sia nei desktop che nei laptop, e di dispositivi mobili (telefonini di ultima generazione, palmari, netbook e subnotebook), sta facendo allungare molto la lista delle possibili risoluzioni, fino a qualche anno fa molto limitata. La scelta del tipo di layout del prossimo redesign del sito, o la lunghezza progettuale delle pagine e dei contenuti, piuttosto che la presenza di due o tre colonne nella eventuale sidebar, sono aspetti che possono trarre grande vantaggio dallo studio di questo report.
Gli ultimi due report di questo gruppo sono "versioni flash" e "supporto java"; il primo indica le varie versioni di Adobe Flash in ordine di presenza sui browser degli utenti, ed è utile nel caso in cui nel sito vi siano elementi realizzati con questa tecnologia. Il secondo non è riferito a javascript, come erroneamente pensano in molti, ma al plugin di Java della Sun. Il report si limita a mostrare quanti visitatori hanno il plugin Java e quanti no.
La serie di tre report raggruppati sotto la voce "proprietà della rete" è relativa alle informazioni del livello fisico della connessione degli utenti che effettuano visite al sito. "Ubicazione rete" non è altro che una lista di IP dei visitatori raggruppati, dopo aver fatto un lookup inverso (un'interrogazione che viene fatta ai server DNS e che traduce un indirizzo IP in un nome a dominio).
Google Analytics, ovviamente, conosce gli indirizzi IP dei visitatori, ma non li mostra in nessun report poiché Google li reputa alla stregua di informazioni personali. Per questo motivo è possibile impostare dei filtri, ad esempio sulle visite, sul campo IP ma non è possibile fare in modo di avere la lista degli IP dei visitatori. Il report "ubicazione rete" non è molto utile quando si guardano i grandi Internet Service Provider che forniscono le connessioni domestiche, mentre ha indubbiamente senso guardando la lista delle aziende che vengono a visitare le nostre pagine, ad esempio per analizzare se e cosa guardano i nostri concorrenti.
Il secondo report di questo gruppo è "nomi host" e rappresenta la lista degli host dai quali sono pervenute chiamate al codice di monitoraggio di Analytics. Per scelta progettuale il prodotto Google non incorpora nessuna protezione, a monte della raccolta dati, riguardo al dominio di provenienza delle chiamate: se un malintenzionato copia il nostro codice e lo incolla sulle sue pagine, a tutti gli effetti invia dati che poi sono analizzati e presentati nei report.
Senza pensare per forza a malintenzionati, anche le pagine in cache ai motori di ricerca contengono lo script ma vengono eseguite sul dominio dei motori di ricerca. A questo comportamento è possibile ovviare con un filtro (di inclusione o esclusione, dipende), ma il modo per accorgersi di problemi è proprio dal report "nomi host". Un altro caso tipico di uso di questo report è la conoscenza delle pagine che maggiormente sono oggetto di traduzione tramite sistemi automatici e l'ottimizzazione del contenuto fornendo direttamente una versione tradotta.
L'ultimo report è "velocità connessione", ogni visita viene categorizzata in base all'Internet Service Provider che fornisce la connessione, poi confrontata con un database e infine categorizzata in uno dei possibili casi. Poiché non c'è quindi un vero e proprio test della velocità di connessione, questo non è un report sul quale fare molto affidamento.