Diamo ora uno sguardo alle caratteristiche principali del Ruby. Niente paura, solo due parole in modo da accontentare i fanatici del PLT e non annoiare tutti gli altri. Ruby è un linguaggio open source, general purpose e interpretato. È un linguaggio orientato agli oggetti puro nel senso che, come nello Smalltalk, ogni cosa è un oggetto con i propri metodi. Presenta però anche aspetti del paradigma imperativo e di quello funzionale.
Ruby di per sé non ha niente di estremamente nuovo ma prende il meglio dai più rivoluzionari linguaggi, primi su tutti lo Smalltalk e il Perl, ma anche Pyhton, LISP e Dylan. Il risultato è estremamente potente e sintatticamente gradevole, infatti uno dei primi slogan del Ruby fu: Ruby > (Smalltalk + Perl) / 2
Tra le altre caratteristiche che incontreremo, e approfondiremo, nel corso della guida va ricordato il duck typing, i blocchi, gli iteratori e le chiusure e tante altre feature che rendono il linguaggio Ruby unico.
Come si evince dall'introduzione Ruby è stato progettato per essere semplice e immediato, per questo motivo segue il principio di minima sorpresa (Principle of least surprise, POLS), ovvero il linguaggio si comporta così come il programmatore si aspetta, in maniera coerente e senza imprevisti.
Ruby possiede inoltre una sintassi pulita e lineare che permette ai nuovi sviluppatori di imparare il linguaggio, ed essere produttivi, in pochissimo tempo. È possibile infine estendere Ruby in C e in C++ in modo estremamente semplice se confrontato con i meccanismi di estensione degli altri linguaggi.