La scelta delle versioni
Nel 2004 l'uscita di PHP 5, a lungo attesa, ha dato una notevole scossa alla comunità di sviluppatori che ruota attorno a questa piattaforma,
soprattutto per le novità introdotte da questa versione. HTML.it ha dedicato ampio spazio a queste novità. È da notare però come moltissimi
hosting utilizzino ancora la versione 4 sui loro server, rendendo difficile l'introduzione delle nuove release sul mercato, in parte anche per
l'alone di diffidenza nei confronti della nuova piattaforma, soprattutto associata con la versione 2 di Apache.
Con questa guida descriveremo la procedura di installazione di Apache 2, MySQL 4 e PHP 5.
Gli utenti che hanno già affrontato l'installazione di Apache, MySQL e PHP in ambiente Linux, possono sfruttare il paragrafo sull'installazione rapida come veloce riassunto dei passi necessari per completare l'operazione. Gli utenti alle prime armi, o che comunque preferiscono una spiegazione più esaustiva, possono per il momento saltare questo riassunto ed approfondire l'argomento passo dopo passo nei paragrafi successivi, per tornare all'installazione rapida in un secondo momento, dopo aver acquisito le nozioni necessarie.
Modalità di installazione
Un primo grosso dilemma quando si va ad installare un programma in ambiente Linux, è la scelta del tipo di pacchetto da usare: sorgente o precompilato.
La maggior parte del software reperibile per Linux viene distribuito con una licenza libera - tipicamente GPL, BSD o compatibili - che consente (tra le altre cose)
all'utente di avere a disposizione anche il codice sorgente del software, di modificarlo ed eventualmente di ridistribuirlo liberamente. Queste nozioni dovrebbero
già essere note ad un utente Linux, ed esulano dal nostro obiettivo, per cui ci limiteremo ad un veloce confronto tra un pacchetto sorgente ed un precompilato:
- il sorgente offre maggiori possibilità di personalizzazione
- il precompilato per la propria distribuzione non è sempre reperibile in tutte le versioni
- la compilazione del sorgente richiede un ambiente idoneo (compilatori e librerie)
- il precompilato è molto più veloce da installare
- il gestore dei pacchetti precompilari gestisce anche le dipendenze
Se non abbiamo bisogno dell'ultimissima versione di un software, nè di personalizzazioni estreme, probabilmente la scelta del precompilato è quella migliore. In questa guida cercheremo di accontentare il maggior numero possibile di utenti Linux, affrontando l'argomento da diversi punti di vista, a seconda della distribuzione usata.