Eccoci finalmente giunti al momento focale: l'installazione del sistema, probabilmente uno dei momenti più traumatici per chi si avvicini per la prima volta ad un sistema operativo non-Microsoft (ma sarebbe meglio dire "Unix-like"!).
Sebbene questa sia complessa, comunque, non c'è troppo da spaventarsi: non occorre sapere ogni minima informazione sul proprio sistema, intesa come caratteristica dell'hardware installato, né bisogna essere degli esperti informatici per avere un sistema correttamente installato: alcune distribuzioni, infatti, sono venute talmente tanto incontro all'utente da permettere l'installazione con pochi click di mouse. Ed ecco che appare il primo problema: un'installazione troppo automatizzata è identica ad una curata manualmente nei minimi particolari? Purtroppo no, per ovvie ragioni.
Come esempio porto una mia esperienza con l'installazione di una di queste distribuzioni "a portata di utente".
Volevo un giorno provare una di queste fantomatiche "installazioni assistite" ritrovandomi con una partizione libera su disco, oltre alle partizioni native e di swap già create ed utilizzate. Al momento di installare il nuovo sistema, mi ritrovavo con la prima partizione già utilizzata, la seconda partizione di swap già creata ed utilizzata e la terza completamente libera: su quest'ultima volevo eseguire l'installazione, utilizzando la partizione di swap che già avevo a disposizione. Dopo le prime fasi di scansione del disco, il wizard mi propone di installare la nuova distribuzione sopra la vecchia: lo fermo sperando che non abbia già avuto la brillante idea di scrivere sulla partizione utilizzata e specifico a mano che la partizione che intendo utilizzare era la terza. Lui non sembra avere il minimo problema, ed alla fine mi ritrovo con la mia "terza partizione" spezzata in due: una che ospitava il sistema e l'altra, di 128 Mb ... di swap! Praticamente, 128 Mb sprecati.
Oltre a questo "piccolo" inconveniente, altri sono quelli che possono accadere con queste installazioni che cercano in tutti i modi di non richiedere l'intervento dell'utente: il consiglio è di utilizzarli nel caso disponiate di un disco completamente vuoto (se vi venisse ad esempio modificata la tabella delle partizioni di un disco che normalmente utilizzate sarebbero guai!), ma di tenerle sott'occhio nel caso abbiate un disco che intendete dedicare a più di un sistema. Inoltre, spesso questo tipo di installazione permette anche una modalità semi-automatica, che vi chiede di confermare le scelte fatte in maniera automatica dall'installer. Oppure, ripiegate su una distribuzione fra quelle "ostiche" che vi chiederanno come agire passo dopo passo: almeno, in caso di errori, sapete che è stato uno sbaglio vostro e non della macchina!
Indipendente dalla vostra scelta, comunque, nelle prossime pagine verrà vista una normale installazione nei suoi passi più importanti, dalla partizione del disco alla scelta del software da installare. Tutto questo, speriamo, per guidarvi in un'installazione il più indolore possibile, senza comunque vedere nel dettaglio l'installazione di ogni singola distribuzione.