Siamo consapevoli di non aver trattato tutti gli argomenti tecnici che rientrano nel campo di applicazione delle raccomandazioni di accessibilità: non abbiamo parlato, per esempio, dei sistemi di sottotitolazione per rendere accessibili i contenuti multimediali; non abbiamo parlato dei collegamenti ipertestuali e del modo di renderne accessibili i testi; abbiamo accennato soltanto di sfuggita all'uso dei tasti di accesso rapido ("accesskey"); non abbiamo parlato di applet java e animazioni in Flash; l'uso del javascript è stato considerato solo incidentalmente, esaminando i sistemi per consentire all'utente di personalizzare l'interfaccia di navigazione. Riteniamo tuttavia che queste mancanze non pregiudichino la comprensione, da parte del lettore, degli importanti concetti generali che la guida si propone di divulgare.
A conclusione del lungo cammino compiuto, riassumiamo in un elenco schematico i suggerimenti principali per la realizzazione di una pagina (o di un sito) "ad elevata accessibilità", avendo la fondata speranza che i singoli punti dell'elenco risultino a questo punto chiari e comprensibili – non solo nel significato, ma nella loro necessità - per i lettori che hanno avuto la pazienza di leggere fino a qui.
- Separate la presentazione di un documento dal suo contenuto: ciò significa che, da un lato, occorre evitare di inserire nel codice (X)HTML vincoli di presentazione, dall'altro occorre usare i CSS per definire la formattazione del documento e la sua eventuale presentazione per altri media (stampa, sintetizzatori vocali, telescriventi, computer palmari, Web TV, ecc.)
- Usate la Dtd strict di XHTML 1.0 o, in alternativa, la Dtd di XHTML 1.1: sono le più adeguate a raggiungere lo scopo di separare la presentazione dal contenuto
- Non affidate nessuna informazione esclusivamente all'uso del colore
- Evidenziate la struttura logica dei contenuti testuali, usando nel modo più appropriato gli appositi elementi ed attributi strutturali di (X)HTML
- Realizzate moduli accessibili, utilizzando gli appositi elementi ed attributi - FIELDSET, LABEL, ecc. - ed i CSS per rendere i vari campi più visibili nella pagina (ed eventualmente ingrandibili a discrezione dell'utente)
- Rendete accessibili le tabelle di dati, utilizzando gli appositi elementi ed attributi strutturali previsti a partire da HTML 4: CAPTION, TH, COL, COLGROUP, summary, scope, headers, id, ecc.
- Sostituite le tabelle usate a scopo di impaginazione con soluzioni basate sui CSS. Se decidete di utilizzare comunque delle tabelle di impaginazione, evitate possibilmente di annidare più tabelle una nell'altra e, soprattutto, di formattarne le celle per mezzo di elementi e attributi presentazionali di (X)HTML. Per la loro formattazione usate piuttosto i CSS e, soprattutto, assicuratevi che il contenuto di ciascuna tabella di impaginazione venga linearizzato correttamente, se letto in modalità non grafica
- Scrivete testi alternativi che svolgano una funzione equivalente a quella del contenuto non testuale che sostituiscono.
- Scrivete testi accessibili, in cui sia esaltata la semplicità, la correttezza e l'adeguatezza del linguaggio, e siano allo stesso tempo evitate le deformazioni e le incomprensibilità proprie dello stile pubblicitario, dello stile tecnicistico e dello stile burocratico.
- Non utilizzate frame. Esistono altri modi più accessibili di costruire un'interfaccia di navigazione
- Realizzate pagine i cui contenuti rimangano accessibili nelle più disparate condizioni d'uso, piuttosto che pagine che si vedano allo stesso modo su tutti i principali browser grafici: liberatevi, cioè, dal "pregiudizio della stampa"
- Scrivete pagine basate su codice (X)HTML e CSS valido
- Usate strumenti automatici per scoprire gli errori di accessibilità legati al codice
- Usate la revisione umana per verificare l'accessibilità di tutti gli elementi della pagina non controllabili in automatico (proprietà e correttezza dei testi, comprensibilità dei meccanismi di navigazione, contrasto primo piano/sfondo, ecc.)
- Ponetevi come obiettivo il raggiungimento di un'accessibilità reale, verificata per mezzo di test e riscontri con individui umani, piuttosto che la sterile esposizione di bollini di conformità.