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Uno sguardo al futuro: la bozza delle WCAG 2.0

Le nuove linee guida del Consorzio WWW per l'accessibilità dei siti Web
Le nuove linee guida del Consorzio WWW per l'accessibilità dei siti Web
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Al momento in cui scriviamo, la bozza di lavoro più recente delle WCAG 2.0 porta la data del 24 giugno 2003 (ve ne sono alcune copie interne datate 17 novembre). Il documento è già chiaramente delineato nella sua struttura, anche se molto c'è ancora da fare prima che possa divenire una raccomandazione ufficiale del W3C, cosa che dovrebbe accadere non prima della metà circa del 2004. È già possibile comunque farsi un'idea abbastanza precisa delle novità principali rispetto alla versione 1.0 delle linee guida sull'accessibilità, che risale al maggio del 1999 e comincia ormai a risentire dell'età: dati infatti i ritmi di evoluzione delle tecnologie web, quattro anni sono un tempo molto lungo.

Ma lasciamo la parola alla bozza delle nuove specifiche, per capire quali sono i miglioramenti che le WCAG 2.0 dovrebbero incorporare rispetto alla versione 1.0 di queste linee guida.

  1. Garantire che i requisiti richiesti possano essere applicati trasversalmente rispetto alle tecnologie
  2. Garantire che i requisiti di conformità siano chiari
  3. Assicurare che i documenti di specifiche siano facili da usare
  4. Scrivere per un pubblico più diversificato
  5. Identificare chiaramente chi beneficia dei contenuti accessibili
  6. Assicurare che la revisione sia "compatibile all'indietro" con le WCAG 1.0

Degli obiettivi citati, i più interessanti - e quelli che hanno prodotto i più grandi cambiamenti nella composizione delle specifiche rispetto alla versione 1.0 - ci sembrano senza dubbio il primo e il quarto: l'applicabilità delle raccomandazioni attraverso differenti tecnologie e lo scrivere per un pubblico più diversificato.

Ciò ha portato per esempio all'eliminazione di quelle linee guida che avevano come oggetto una specifica tecnologia: per esempio la terza e la quinta delle WCAG 1.0, che richiedono rispettivamente di usare i fogli di stile per controllare la presentazione dei documenti e di realizzare tabelle che possano essere comprese anche da chi naviga con programmi utente alternativi.

Al posto di raccomandazioni orientate alla tecnologia, la bozza delle WCAG 2.0 ha raccomandazioni orientate al tipo di beneficio che l'utente può ricevere. In pratica, le 14 raccomandazioni delle WCAG 1.0 si sono ridotte a quattro in tutto. Vediamole in dettaglio, tradotte in italiano.

  1. PERCEPIBILE. Rendete il contenuto percepibile da qualsiasi utente
  2. UTILIZZABILE CON EFFICACIA ["OPERABLE" in inglese]. Assicurate che gli elementi dell'interfaccia nel contenuto siano utilizzabili con efficacia da qualsiasi utente
  3. COMPRENSIBILE. Rendete i contenuti e i controlli comprensibili al maggior numero possibile di utenti.
  4. ROBUSTO. Adoperate le tecnologie web che rendono massima la capacità del contenuto di adattarsi alle tecnologie per l'accessibilità ed ai programmi utente presenti e futuri.

È facile comprendere che, con queste quattro linee guida, le WCAG 2.0 fanno un salto in avanti verso l'"umanizzazione" della materia: non più oscure raccomandazioni per tecnici del codice HTML e CSS, ma suggerimenti la cui comprensione è alla portata di tutti. È chiaro che l'aspetto tecnico delle specifiche non è stato eliminato: non poteva esserlo, visto che si tratta in ogni caso di raccomandazioni destinate ad essere applicate a tecnologie per il web (HTML, CSS, XML, SMIL, SVG o altro). L'aspetto tecnico è stato però portato più sullo sfondo, lasciando ben visibile in primo piano l'organizzazione generale delle specifiche.

I punti di controllo ("checkpoint" in inglese), che costituivano l'ossatura delle WCAG 1.0, sono presenti anche nelle WCAG 2.0. È cambiata però la loro organizzazione, in parte il loro contenuto e sicuramente la loro influenza sulla conformità finale di una pagina alle specifiche di accessibilità. Infatti, mentre nelle WCAG 1.0 esistono tre livelli di priorità, che danno origine a tre possibili gradi di conformità (Level-A, Double A e triple A), nella bozza delle WCAG 2.0 i punti di controllo appartengono a due sole categorie, denominate CORE ed EXTENDED.

La dichiarazione di conformità minima, definita "WCAG 2.0 Core", prevede il soddisfacimento di tutti i punti di controllo identificati come CORE (cioè nucleo). La dichiarazione di conformità massima, definita "WCAG 2.0 Extended", prevede il soddisfacimento di tutti i punti di controllo CORE e di tutti i punti di controllo EXTENDED. Possiamo considerare la dichiarazione di conformità "WCAG 2.0 Core" l'erede del livello A stabilito dalle WCAG 1.0. Analogamente, possiamo ritenere la conformità "WCAG 2.0 Extended" come l'erede del livello tripla-A delle WCAG 1.0.

In mezzo ai due estremi, la bozza delle WCAG 2.0 prevede attualmente una dichiarazione di conformità definita "WCAG 2.0 Core+", dove il segno ‘+' sta ad indicare che, oltre ad avere soddisfatto tutti i punti di controllo fondamentali (CORE), ne sono stati soddisfatti alcuni, ma non tutti, nella categoria EXTENDED. Quest'ultimo tipo di dichiarazione è però ancora in fase di profonda ridefinizione da parte del gruppo di lavoro impegnato nell'elaborazione delle WCAG 2.0: non è infatti ancora chiaro se e come gli autori dovranno definire nella dichiarazione quali sono e quanti sono i punti di controllo (o "success criteria", nella nuova terminologia delle WCAG 2.0) della categoria EXTENDED soddisfatti.

Per quanto riguarda le dichiarazioni di conformità, la bozza delle WCAG 2.0 richiede che gli autori dichiarino innanzitutto a quale versione delle linee guida si sono uniformati (1.0 o 2.0) e successivamente il livello di conformità raggiunto. Devono inoltre dichiarare – come era già richiesto dalle WCAG 1.0 - l'estensione di applicabilità della dichiarazione (la pagina corrente, un gruppo di pagine, l'intero sito). In più, rispetto alle linee guida precedenti, c'è la richiesta di specificare la data in cui la dichiarazione di conformità viene pubblicata. Quest'aggiunta, apparentemente poco rilevante, ci sembra invece di grande importanza. Rappresenta infatti un'informazione utilissima per gli utenti di un sito sapere a quando risale l'ultima valutazione di accessibilità effettuata dal gestore: trovare una data recente in una dichiarazione di conformità è un buon motivo per ritenere che la pagina o il sito che la espongono siano soggetti ad un costante controllo di accessibilità, laddove una data remota indica con chiarezza un interesse occasionale e fuggente per l'accessibilità.

Chi fosse interessato a comparare l'elenco dei punti di controllo validi per la bozza delle WCAG 2.0 con il corrispondente elenco della versione 1.0, può leggere l'apposita tabella sinottica predisposta da Ben Caldwell, uno degli estensori delle WCAG, alla pagina http://www.w3.org/WAI/GL/2003/06/24-mapping.html.

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