Il problema principale con i testi alternativi è che, in certi contesti d'uso, può risultare piuttosto difficile riuscire a comporne di veramente validi. V'è più di un motivo per cui risulta difficile scriverli. Le ragioni principali sono probabilmente le seguenti:
- Chi deve scriverli di solito è un vedente, una persona cioè abituata ad osservare gli oggetti grafici con la vista e a non descriverli a se stesso in parole mentre li sta osservando, dal momento che, evidentemente, non ha la necessità di farlo. Gli manca, in altri termini, la sensibilità al problema. Non sa capire quali sono gli elementi grafici importanti da descrivere nella pagina né, all'interno di un'immagine, sa capire cosa vale la pena di descrivere e cosa no.
- Chi deve scriverli è di solito un tecnico del codice, non un letterato in grado di trovare le espressioni migliori per descrivere ciò che sta vedendo né un esperto della materia trattata nel sito. Tanto per fare un esempio, se una pagina web contiene immagini di quadri di grandi pittori, un esperto d'arte saprà trovare, per descrivere quei quadri in testi alternativi, parole certamente migliori di un esperto di HTML e CSS che non sia mai entrato in un museo in vita sua.
- Chi deve scriverli ha esperienze di navigazione sul Web limitate all'uso dei comuni browser grafici. Non sa come le tecnologie assistive o i browser testuali riproducano i testi alternativi e perciò commette, nello scriverli e nell'inserirli nel codice, una serie di errori che si ripercuotono negativamente sulla loro fruibilità.
Visto che ci sono tutte queste insidie, prima di arrischiarsi a scrivere dei testi alternativi sarebbe buona pratica studiare un po' l'argomento, leggere per esempio i consigli in materia dati dagli studiosi che hanno approfondito questo fondamentale tema di accessibilità. Per chi è interessato a documentarsi, consigliamo di leggere integralmente l'ottimo studio realizzato dallo scozzese Alan Flavell, e tradotto in italiano su Diodati.org: "Uso dei testi ALT all'interno di IMG".
A beneficio dei lettori di questa guida, riportiamo di seguito alcuni dei suggerimenti e delle categorizzazioni proposti da Flavell, tratti dall'articolo sopra citato, che riteniamo siano particolarmente illuminanti per capire come scrivere dei buoni testi alternativi.
«Un penetrante suggerimento che ho appreso dalle discussioni WAI era: invece di considerare il testo ALT come una rappresentazione alternativa di un'immagine, considerate il testo e l'immagine come rappresentazioni alternative di un contenuto.»
L'invito è a considerare l'immagine e il testo alternativo come due modi diversi di fare riferimento ad un medesimo contenuto. Flavell invita cioè gli autori a riflettere innanzitutto sulla funzione che un'immagine ha nella pagina: il compito del testo alternativo è svolgere la stessa funzione dell'immagine per chi non può vederla, non fornire un'acritica descrizione di ciò che l'immagine mostra.
L'analisi di Flavell su immagini e testi alternativi sfocia nella definizione di quattro categorie generali, sotto cui possono essere ricondotte tutte le immagini presenti su una qualsiasi pagina web: per ognuna di queste categorie risulta appropriato un preciso tipo di testo alternativo. Nella lezione seguente riportiamo l'elenco delle quattro categorie e, per ogni categoria, una descrizione di ciò che vi appartiene (al punto ‘a') e i suggerimenti dell'autore per i testi alternativi più appropriati (al punto ‘b').