Schemi Ambigui
Sono i veri schemi, ottenuti raggruppando e separando contenuti in categorie e sottocategorie, non sempre oggettive. Gli schemi organizzativi per titolo e autore sono esatti, non possono, se non in rari casi, dare adito a risultati inaspettati. Ma allo stesso tempo gli schemi ambigui come il codice Dewey, o la ricerca per argomento, sono indispensabili per gli utenti che stanno cercando di raccogliere più materiale possibile su una data materia di studio. Il motivo della fortuna degli schemi ambigui è molto semplice: non sempre sappiamo di preciso che cosa stiamo cercando. In alcuni casi il desiderio della ricerca è così vago da non saperlo esprimere. Inoltre, la ricerca in un sistema ben connesso è già apprendimento.
- Schemi ambigui per argomento
Per essere efficaci, le organizzazioni per argomento devono riferirsi a un contesto circoscritto. Pensare di catalogare l'intero scibile umano in directory, moltiplicare all'infinito le suddivisioni in sottocategorie non può essere un obiettivo realistico di un architetto dell'informazione. Cercare di circoscrivere un area e suddividerla per argomenti e relazioni, invece, sì. Es.: (Google arte).
- Schemi ambigui per utenza
Particolarmente utilizzata nei siti di grandi aziende, la suddivisione per utenza ("Aziende", "Famiglie", "Rivenditori"...), presuppone una serie di informazioni mirate, servizi e impostazioni già esistenti di cui il web è il naturale riflesso. Nella pubblica amministrazione, alla tipologia di utenza si associa anche la navigazione per "Eventi della vita" (Nascita, matrimonio, trasloco, etc...): uno schema ambiguo, che ha il pregio di ricostruire tutti i passaggi necessari da compiere in un data situazione (Es: sito Ibm, siti della P.A.). La principale criticità di una schematizzazione per utenza è la capacità del visitatore di riconoscersi in un gruppo. Difficoltà che potrebbe riassumersi in questa domanda: "Ma io so chi sono io?"
Esempio di suddivisione per utenza
- Schemi ambigui per metafore
Molto utilizzate nei sistemi operativi: desktop, cartella, cestino aiutano a comprendere intuitivamente contenuti e funzioni. Hanno avuto il loro momento di gloria nei primi siti internet, anche italiani, in cui le cosiddette "reti civiche" organizzavano la navigazione del sito cittadino come una grande mappa di una città in stile SimCity (Ospedale, teatro, scuola) . Nel momento in cui le relazioni si fanno complesse e la quantità di contenuti aumenta, la mappa cade in disuso, per lasciare il posto alle suddivisioni per argomenti e per utenza. unica metafora sopravvissuta: il carrello dei siti di E-commerce.
Gli schemi ambigui sono appunto imprecisi, non sempre oggettivi, ma questa ambiguità è la loro ricchezza.
L'organizzazione in categorie non è mai certa, come testimonia l'esempio di un gruppo di lavoro: trenta persone, divise in tre gruppi da dieci, hanno separatamente curato l'organizzazione in categorie di una stessa lista di contenuti, ottenendo tre risultati diversi.
un esempio di schema ambiguo. Come gli allievi del master Web Content Management, hanno organizzato le categorie della Regione Emilia-Romagna" utilizzando il metodo del card sorting:
|