Fino a questo momento abbiamo considerato i dispositivi mobili come piccoli calcolatori in possesso di determinate caratteristiche tecniche, sia hardware sia software. È tuttavia bene non dimenticare che - prima di tutto - si tratta sempre di mezzi di comunicazione. Diventa di conseguenza decisiva la dimensione dell'interazione tra l'utilizzatore e l'artefatto tecnologico. Nelle lezioni successive toccheremo più nel dettaglio le tematiche dell'usabilità e dell'accessibilità dei servizi del mobile web. L'argomento di questa pagina sarà invece la descrizione delle componenti più elementari di tale interazione, ossia gli elementi che - fisicamente - consentono l'input di comandi e l'inserimento di testo. Si tratta di una conoscenza fondamentale che è importante possedere per evitare l'offerta di servizi web frustranti e - quindi - inutilizzati.
Nel caso dei telefoni cellulari, di smartphones e di PDA possiamo elencare una serie di interfacce fisiche pensate per l'inserimento di istruzioni da parte degli utenti. Dobbiamo innanzitutto considerare che questi dispositivi di input devono letteralmente lottare con alcuni criteri di progettazione, come le ridotte dimensioni degli apparecchi, che sono in contrasto - per esempio - con la semplicità di indicazione e pressione.
Consideriamo inizialmente il tastierino numerico a dodici tasti presente su ogni cellulare: consente l'inserimento di cifre da 0 a 9 oltre a due simboli ("*" e "#"). Solitamente ciascun tasto può corrispondere anche ad un gruppo di tre / quattro lettere (per esempio: il tasto "2" corrisponde alle lettere "a", "b" e "c") che possono essere richiamate mediante pressioni prolungate o ripetute. Grazie a questa logica è possibile, quindi, scrivere messaggi di testo sebbene l'operazione possa essere di per sé lunga e frustrante. Per tale ragione ha preso rapidamente piede una tecnologia di completamento automatico denominata T9, la quale mediante un sistema di previsione della corretta sequenza di lettere riesce nell'intento di rendere assai veloce la composizione di messaggi.
Il tastierino alfa-numerico ha tuttavia presto mostrato un suo limite: è troppo specializzato. Al crescere della complessità delle funzioni e delle interfacce grafiche presenti nei dispositivi portatili si è resa necessaria l'introduzione di tasti (due o più) la cui funzione variasse in relazione al contesto di interazione. Questi, denominati "softkeys" sono stati inizialmente introdotti da Nokia e sono solitamente collocati immediatamente al di sotto del display dell'apparecchio. La loro pressione indica al sistema di eseguire un'azione di volta in volta stabilita dal software in esecuzione. Per esempio nella figura seguente la softkey di sinistra attiva le opzioni della fotocamera integrata, mentre quella di destra annulla l'operazione.
In aggiunta alle softkey sono stati introdotti altri punti di interazione il cui ruolo è principalmente quello di garantire una modalità di navigazione più semplice all'interno dell'informazione visualizzata, in particolare per spostarsi rapidamente in lunghi elenchi di elementi. Rientrano in questa categoria sia frecce direzionali (posizionate sotto il display e tra le softkeys), sia piccoli joystick, sia leve, ruote e pulsanti ("scrollers") collocati sul lato del dispositivo.
In alcuni modelli di smartphone o di PDA è possibile incontrare tastiere complete, come nel caso di Handspring Treo.
Gli strumenti più evoluti di portable computing abbinano poi schermi sensibili al tocco ad un puntamento mediante pennino. Questa modalità di interazione rappresenta uno strumento molto più libero e potente per la selezione e l'indicazione di comandi, permettendo un accesso diretto alla porzione di informazione al centro dell'attenzione, mentre con scrollers e frecce direzionali è possibile solo saltare sequenzialmente da un punto - come un link - all'altro. Il pennino, inoltre, consente operazioni come la scrittura e il disegno a mano libera.
La presenza di strumenti di puntamento mobili come i pennini consente infatti di utilizzare tecnologie di inserimento del testo più funzionali rispetto alla ripetuta pressione di tasti. Per esempio sono possibili tastiere virtuali con una disposizione dei tasti analoga a quella di un desktop (QWERTY) o aree di riconoscimento della scrittura manuale (dette "graffiti-like" dal nome della tecnologia Graffiti sviluppata da PalmOS per i propri palmari).
Nel caso dei PDA, solitamente è possibile interagire con lo schermo sensibile anche con le mani. Di conseguenza le dimensioni degli elementi interattivi di una pagina web (link, pulsanti) dovrebbero essere proporzionali alle dimensioni della punta di un dito.
Va notato che l'uso del pennino richiede l'uso contemporaneo di due mani: una situazione non sempre possibile in condizioni d'uso che prevedono il movimento o l'impegno contemporaneo su altri strumenti.
La prossima evoluzione dei sistemi di input per i dispositivi mobili è probabilmente l'interazione vocale, che permetterà un accesso all'informazione con entrambe le mani impegnate (per esempio, alla guida di un'auto).