Proseguiamo il nostro percorso tra le tecnologie che rendono possibile il Mobile Web prendendo in considerazione le possibilità di connessione offerte agli utenti. Esse si distinguono principalmente per differenti velocità di trasferimento dell'informazione: più questa è consistente e più è possibile offrire contenuti ricchi in termini di quantità di dati trasmessi (come audio, video, animazioni). Negli ultimi anni si è assistita ad una vera e propria crescita esponenziale della banda di trasmissione.
Considerando come punto di partenza l'avvento della trasmissione digitale del traffico telefonico cellulare (cellulari di seconda generazione, indicati solitamente dall'acronimo "2G"), la prima innovazione decisiva è stata l'introduzione del servizio GPRS (General Packet Radio Service).
Il principale elemento di novità consisteva nel passaggio da un trasferimento basato sulla commutazione di circuito ad uno fondato sulla commutazione di pacchetto. In estrema sintesi, ciò ha significato una maggiore efficienza della banda disponibile e quindi migliori performance della rete quando gli utenti desiderano inviare e ricevere dati ad intermittenza: la situazione tipica che si verifica quando si naviga il web o si utilizza la posta elettronica.
In condizioni ottimali GPRS consente di raggiungere velocità di 57.6 Kbit/s in download e di 14.4 Kbit/s in upload: prestazioni paragonabili a quelle di un modem telefonico.
Il vero balzo in avanti in termini di capacità di trasferimento dell'informazione su rete mobile telefonica si assiste tuttavia con la terza generazione (3G) di cellulari. La tecnologia di riferimento in tal senso è lo standard UMTS (Universal Mobile Telecommunications System).
Con essa - teoricamente - si possono raggiungere velocità di circa 2Mbit/s, sebbene nelle implementazioni si raggiunga realisticamente gli 384Kbit/s per la trasmissione di dati in download, prestazioni paragonabili ad una linea DSL. A queste velocità diventa possibile offrire contenuti molto più ricchi del semplice testo: sono facilmente accessibili anche immagini, brani audio, filmati e animazioni.
Sia GPRS che UMTS nascono come servizi pensati per dispositivi di telefonia mobile. Tuttavia, grazie alla diffusione delle reti 3G si sta diffondendo l'esigenza di accedere a queste reti anche per mezzo di PDA o di computer portatili mediante apposite schede di espansione.
Per palmari e notebook è invece molto diffuso lo standard IEEE 802.11 o Wi-Fi (Wireless Fidelity), il cui supporto è ormai praticamente presente in tutte le apparecchiature di più recente fattura.
Nato come tecnologia pensata per l'accesso wireless all'interno di reti locali (LAN), il Wi-Fi ha assunto un ruolo importante anche relativamente alla connettività di tipo Internet.
L'ultima versione dello standard, denominata 802.11g, consente di raggiungere velocità fino a 54Mbit/s: un'ampiezza di banda enorme se confrontata con GPRS ed UMTS ma che deve fare i conti con alcune limitazioni della tecnologia. Un accesso Wi-Fi è infatti possibile solo se il dispositivo si trova nei pressi di uno "hotspot", ossia di un'area presso cui è stato installato un dispositivo detto "access-point" che ha funzione di commutare e instradare il traffico wireless sulla rete locale o globale. Più ci si allontana dall'access-point e più il segnale è debole, con conseguente diminuzione della velocità di trasferimento (che è inversamente proporzionale alla distanza) e il ogni ostacolo fisico tra il dispositivo e il punto di accesso (per esempio una parete) ha delle ripercussioni sull'efficienza della rete.
La copertura di aree più ampie sarà possibile con un nuovo standard, attualmente in via di sperimentazione, chiamato Wi-Max (IEEE 802.16) che non dovrebbe tanto sostituire Wi-Fi quanto collaborare con esso per aumentare la copertura del segnale wireless su decisamente più vaste. Per esempio, si pensa che il Wi-Max possa risolvere i problemi nella copertura del cosiddetto "ultimo miglio" in situazioni di difficile cablatura come le aree montane.
Una nota relativa alle tariffe di accesso. Il trasferimento di dati su queste reti avviene solitamente secondo due logiche. Esistono contratti di tariffazione di tipo "flat", che prevedono in pagamento di una quota fissa mensile e nessun limite circa la quantità di informazione ricevuta/inviata, e modalità "a consumo", nelle quali si prevede il pagamento di alcuni centesimi di euro per ogni Kbyte trasmesso. In Italia è decisamente più diffusa la seconda forma di pagamento, soprattutto perché non esiste - al momento - una reale frequentazione del mobile web da parte degli utenti, che avviene spesso ancora più per curiosità che per un reale bisogno informativo. Vi è dunque uno scarso incentivo a contrarre abbonamenti forse più convenienti nel medio periodo ma ingiustificati per un utilizzo così sporadico. Per chi sviluppa servizi e contenuti mobili è un dato importante: significa che i nostri utenti vivono come un costo la loro connessione alla rete mobile, e dunque anche i servizi creati per loro dovranno il più possibile attenersi alla regola della leggerezza e della velocità di scaricamento, grande o piccola che sia la capacità della banda di trasmissione.