Sta facendo discutere un'intervista rilasciata a Michael Arrington di TechCrunch da Mark Zuckerberg. Tutto il dibattito gira intorno a un concetto espresso dal fondatore di Facebook: se avessi creato oggi Facebook, la configurazione di default in fatto di privacy sarebbe stata impostata sulla condivisione pubblica e non privata. E in effetti è questa la sostanza della recente, contestatissima novità introdotta dal social network. Uno stralcio dall'intervista:
Le persone sono ormai davvero disponibili non solo a condividere informazioni di ogni tipo, ma anche a farlo in modo più aperto e con più persone. àˆ una norma sociale che si è semplicemente evoluta nel tempo.
Se cambiano le attitudini sociali, dunque, Facebook si adegua. E, sembra di capire, dovremmo adeguarci un po' tutti, come loro stessi hanno suggerito di fare all'atto dell'introduzione della nuova policy in fatto di privacy.
Non so voi, ma quando mi è comparsa davanti la schermata in cui mi veniva chiesto cosa fare delle vecchie, rigide impostazioni che avevo definito per il mio profilo, non ho esitato un attimo a mantenerle. Ripudiando anche la mia iniziale visione di Facebook, che all'inizio non apprezzavo per questa sua natura da walled garden (sono cresciuto a pane, forum e blog), ma che poi mi ha convinto e conquistato proprio per il controllo che mi consentiva rispetto al cosa mostrare a chi. E no, non sono certo paranoico su queste cose.
Se si guarda la cosa da altri punti di vista, si potrebbe anche non vedere il tutto come l'arrogante pretesa di chi, dall'alto di 300 milioni di utenti iscritti, si sente di stabilire cosa è e cosa non è 'norma sociale', dopo aver provato pure a misurare la felicità .
Per esempio c'è chi loda questa capacità , che è di Facebook e non di altri celebri e all'inizio innovativi servizi, di re-immaginarsi di continuo, di re-inventarsi ogni volta, appunto, come se fosse stato creato oggi. àˆ davvero questa del chiedersi come sarebbe il mio sito/servizio se dovessi lanciarlo oggi la strada per il successo e la prosperità ?