YouTube Premium, il servizio a pagamento della piattaforma che consente di guardare video senza interruzioni pubblicitarie, ha recentemente introdotto un aumento dei prezzi in diversi paesi. Si tratta del secondo incremento tariffario nell'anno, dopo un precedente ritocco dei costi avvenuto nel mese di marzo.
Questa nuova variazione ha portato a rincari significativi, con aumenti che variano a seconda del paese, ma che in alcuni casi raggiungono il 55%. Un esempio emblematico è quello della Svizzera, dove il piano per le famiglie è passato da 23.90 CHF a 33.90 CHF.
La giustificazione fornita da YouTube per questa scelta è legata alla volontà di mantenere elevata la qualità del servizio offerto e di continuare a sostenere i creatori di contenuti presenti sulla piattaforma. Tuttavia, tale spiegazione non ha convinto una parte significativa degli utenti, che hanno espresso insoddisfazione per l’aumento dei costi. In Italia, invece, l'abbonamento singolo passa da 11,99€ a 13,99€ e il family da 17,99€ a 25,99€.
I motivi di questo rincaro
In molti hanno sottolineato come YouTube Premium fosse già considerato uno dei servizi di streaming più dispendiosi sul mercato, rendendo l'aumento ancora più difficile da accettare. Alcuni utilizzatori hanno anche avanzato ipotesi riguardo le motivazioni di questo rincaro.
In particolare, si ipotizza che una delle cause possa essere collegata alla commissione che YouTube deve versare ad Apple per i pagamenti effettuati tramite l'App Store. Tale dinamica potrebbe spiegare perché in alcuni paesi l'aumento dei prezzi è stato particolarmente elevato, influenzato dalle percentuali imposte dalle piattaforme di distribuzione delle app.
Questa decisione di incrementare i prezzi ha generato numerose critiche da parte degli abbonati, che si interrogano se l'esperienza senza pubblicità e le altre funzionalità offerte da YouTube Premium siano ancora sufficienti a giustificare il costo crescente del servizio. Rimane da capire se YouTube riuscirà a convincere i propri utenti della necessità di tale cambiamento e se questi ultimi continueranno a scegliere di sottoscrivere l’abbonamento nonostante l’aumento delle tariffe.
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