La piattaforma X, precedentemente conosciuta come Twitter, ha intentato una causa antitrust contro un gruppo di grandi inserzionisti, accusandoli di aver orchestrato un "boicottaggio illegale" contro la piattaforma. Secondo la denuncia, aziende come Unilever, Mars, CVS, Ørsted e altre, avrebbero cospirato per "sottrarre collettivamente miliardi di dollari di ricavi pubblicitari" attraverso la Global Alliance for Responsible Media (GARM), un'iniziativa dell'industria pubblicitaria.
Per aderire a GARM, le aziende devono impegnarsi a non pubblicare pubblicità su piattaforme social che non rispettano gli standard di sicurezza dell'organizzazione. X sostiene che GARM abbia "organizzato un boicottaggio pubblicitario di Twitter" per costringere l'azienda a conformarsi ai suoi standard. Ironia della sorte, la causa arriva dopo che X aveva annunciato con entusiasmo il ritorno in GARM solo il mese scorso.
Linda Yaccarino, CEO di X, ha dichiarato in un video:
Le prove e i fatti sono dalla nostra parte. Hanno cospirato per boicottare X, mettendo a rischio la nostra capacità di prosperare in futuro. Questo mette a rischio la vostra piazza globale, l'unico luogo in cui potete esprimere voi stessi liberamente e apertamente.
A Message to X Users pic.twitter.com/6bZOYPhWVa
— Linda Yaccarino (@lindayaX) August 6, 2024
Le dichiarazioni di Elon Musk in merito...
Elon Musk ha aggiunto in un altro post: "Incoraggio fortemente qualsiasi azienda che è stata sistematicamente boicottata dagli inserzionisti a presentare una causa", suggerendo anche la possibilità di responsabilità penale ai sensi del Racketeer Influenced and Corrupt Organizations (RICO) Act, una legge volta a reprimere la criminalità organizzata.
La causa di X cita un rapporto del luglio scorso della Commissione Giudiziaria della Camera dei Rappresentanti, che definisce "allarmante" il "comportamento collusivo" della WFA e di GARM per "demonizzare i contenuti indesiderati".
Tuttavia, come sottolineato da Techdirt, la libertà di scegliere dove fare pubblicità è protetta dal Primo Emendamento della Costituzione americana. Inoltre, l'organizzazione di controllo della pubblicità Check My Ads afferma che gli inserzionisti hanno il diritto di "non inviare denaro a una piattaforma che promuove odio e cospirazioni". X chiede al tribunale di dichiarare illegali le azioni degli inserzionisti e di condannare le aziende a risarcimenti da determinarsi in sede di giudizio. Questa causa rappresenta l'ultima di una serie di azioni legali, per lo più infruttuose, intraprese da Musk.