X aumenta ancora i costi di accesso alla sua API per gli sviluppatori, rendendo più difficile per le piattaforme di terze parti giustificare le spese per l'uso dei dati del social. L'accesso all'API consente infatti ad app esterne di integrare funzioni come la condivisione di post, la programmazione dei contenuti e l'analisi di profili e pubblicazioni, offrendo strumenti utili per migliorare l’utilizzo della piattaforma.
Dopo l'acquisizione della piattaforma nel 2022, Elon Musk aveva già riformato il sistema di prezzi dell'API per contrastare l’uso non autorizzato dei dati di X, specialmente da parte di progetti di intelligenza artificiale generativa. Questo cambiamento era stato in parte motivato anche dai disaccordi tra Musk e OpenAI, accusata di aver utilizzato dati di Twitter per sviluppare i suoi modelli linguistici.
L’introduzione di nuove fasce di prezzo più elevate ha portato molti strumenti di terze parti a chiudere, in quanto non potevano più sostenere i costi di accesso. Alcuni servizi hanno cercato di adattarsi, ma molti strumenti analitici, fondamentali per gli utenti, sono scomparsi.
Prezzi esorbitanti
Con l’ultimo aggiornamento, il costo del livello “Basic”, un tempo gratuito, è raddoppiato, passando da 100 a 200 dollari al mese. Inoltre, il costo del livello “Premium” è stato modificato, con un nuovo prezzo di 42.000 dollari mensili. Ad aggravare ulteriormente la situazione, gli sviluppatori dovranno ora pagare un dollaro extra per ogni account che utilizza l’API tramite la loro app, un aumento che potrebbe risultare proibitivo.
Questo nuovo aumento potrebbe costringere molte app di terze parti a cessare le attività, complicando la gestione dei contenuti per gli utenti di X che si affidano a questi strumenti. Si tratta di un'inversione di rotta per la piattaforma, che inizialmente aveva collaborato con gli sviluppatori esterni per espandere l'accesso, per poi distanziarsene e concentrarsi sulle proprie offerte commerciali.
Sebbene in passato X abbia cercato di ricostruire i rapporti con i developer, ora sembra decisa a generare profitto da ogni fonte possibile per compensare il calo degli introiti pubblicitari. In futuro, la struttura dei prezzi per l'accesso alla API potrebbe subire ulteriori modifiche, ma gli elevati costi attuali rischiano di limitare l’ecosistema di app di supporto.
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