Le problematiche relative al MMORPG World of Warcraft sarebbero, di norma, di competenza dei nostri colleghi di oneGames; visto che una delle più sentite lamentele da parte dell´utenza comune sembra essere quella della mancanza di un client per piattaforme GNU/Linux di un client nativo, ritengo sia comunque utile soffermarci sul fatto che Blizzard Entertainment avrebbe disponibile, per uso interno, un software siffatto, e che non intenda per il momento rilasciarlo al pubblico per via di quelle che l´azienda percepisce come limitazioni della piattaforma che la costringerebbero a penare parecchio per mantenere il software.
Phoronix riprende un thread comparso sul forum di Battle.net, la piattaforma per il gioco online di Blizzard, in cui si può vedere un messaggio di una persona che sostiene di essere coinvolta nel supporto tecnico per l´edizione del gioco per Macintosh dire testualmente:
"L´ultima volta che ho controllato, gli sviluppatori avevano una build di un client Linux per uso interno, usata per i test".
L´apparente soddisfazione derivante da questo messaggio scivola via scorrendo il thread verso l´alto, leggendo quanto segue:
"Uno dei grossi problemi con Linux, anche da parte di altri sviluppatori di giochi, è quello di rivolgersi a una versione specifica della piattaforma. Dal momento che ciascuno è libero di creare le proprie distribuzioni, esse possono diventare alquanto "non-standardizzate" (sic). Ciò rende difficile rivolgersi a Linux.
Si aggiunga il fatto che ci sono molti meno utenti Linux che Windows/Mac, e che si può giocare a WoW su Linux usando Wine...e quindi non c´è nemmeno una buona ragione per dedicarsi a una distribuzione specifica".
Pur apprezzando il fatto che una grande azienda del settore videoludico apprezzi la disponibilità di un tool come Wine, registriamo il fatto che, nonostante i numerosi sforzi per semplificare l´accesso a GNU/Linux per le grandi aziende, gioco forza influenzate da anni di quasi totale utilizzo di una sola piattaforma, questo non sembra essere ancora abbastanza.
Mi permetto di dire questo perché sono serviti altri due contributi utente in quel thread per rendere manifesto il fatto che gli standard, anche sul sistema del pinguino, ci sono (basti pensare alla Linux Standard Base e all´ancor più autorevole POSIX, quest´ultimo non un´esclusiva di Linux) senza contare il fatto che la community degli utenti è rinomata per il fatto di fornire in tempi brevi pacchetti personalizzati per la propria distribuzione, fosse anche la meno utilizzata al mondo. Il massimo sarebbe rilasciare il client con licenza libera, ma forse sarebbe chiedere troppo.