Continuano a crescere i numeri di WordPress, tanto da diventare una dei principali motori alla base del Web. Stando alle ultime rilevazioni di W3Tech, ricavate tramite la tradizionale Content Managements Systems Survey, WordPress è usato dal 19,9% di tutti i siti del globo. Questo significa che, nell'intero universo di Internet, un sito su cinque è gestito con il popolarissimo CMS.
Limitando i dati ai soli CMS, WordPress è il più popolare, cui fanno seguito Joomla con il 3,3%, Drupal con il 2% e blogger con 1.2%. A parti invertire, però, anche per il successo di WordPress la strada è ancora lunga: il 65,9% di tutti i siti mondiali non fa infatti ricorso a nessun CMS.
Particolarmente interessante è però l'informazione sul traffico: stando agli ultimi dati raccolti da Quantcast per il ranking dei Top Sites, WordPress ha scansato Yahoo dall'ottava posizione conquistando così oltre 73 milioni di visitatori al mese. La lista continua però a essere dominata da Google, con 195 milioni di visitatori, seguito a ruota da YouTube e da Facebook.
Non è semplice spiegare la popolarità di WordPress rispetto ad altre soluzioni per il blogging o la gestione di siti, ma pare proprio che sia la semplicità di utilizzo - così come l'enorme bacino di risorse, plugin, tutorial e una nutritissima community di supporto - a spingere il CMS alle stelle. WordPress può essere installato anche da neofiti sulla gran parte delle soluzioni server più popolari e, anzi, molto spesso lo si trova pre-installato come opzione di base nello shared hosting, il più diffuso fra i consumatori. La personalizzazione - al netto di eventuali esigenze particolari - è davvero rapida, così come priva di stress è la pubblicazione. Non che gli altri CMS non siano altrettanto validi, semplicemente WordPress ha goduto di un passaparola più diffuso e riesce ad avvicinare ogni giorno nuovi utenti proprio grazie a quel microcosmo di risorse terze aggiuntive che è in grado di offrire. C'è sempre il rovescio della medaglia, però: essendo la piattaforma più diffusa, è anche quella più soggetta ad attacchi da malintenzionati.
Fonte: WPMU