Da ieri (oggi per noi italiani) è disponibile per il download Windows 8 Developer Preview, una versione preliminare del nuovo sistema Microsoft adatta a far conoscere le nuove feature del sistema. Ne abbiamo viste tante, di novità (o presunte tali), ma ciò che corre subito alla mente è: cosa significa tutto ciò per l´open source e il panorama Linux? Cerchiamo di vederlo insieme.
Poche ore dopo la conferenza Joey Sneddon si è espresso in maniera molto positiva nei confronti dell´evento, definendo Windows 8 come qualcosa che porterà concorrenza nei confronti di Linux anche su dispositivi magari embedded; uno scenario spostatosi quindi, che se prima vedeva gli OS duellanti su piattaforme x86 o similari, adesso vede tutti scalmanarsi per accaparrarsi la fetta più grossa della torta gigante che è il mercato ARM e mobile.
Una nuova interfaccia completamente in stile Metro si affaccia infatti timidamente, proveniente dal rodaggio di Windows Phone 7, e pronta a conquistare i desktop di tutto il mondo. Ma ce la farà, anche Microsoft, a invertire la tendenza già pienamente affermatasi negli anni, ovvero quella del paradigma a finestre? Ci hanno provato in molti, e questa nuova Metro UI per sistemi desktop arriva solo dopo le novità di Apple in campo desktop (Launchpad, Mission Control, applicazioni full-screen), ancor più in ritardo rispetto ai tentativi di GNOME Shell e Unity di rinnovare l´esperienza utente riguardo la gestione delle applicazioni in senso stretto.
Dunque in realtà che cosa è stato presentato attraverso questo keynote? Un sistema operativo rinnovato nella forma, certo, e purtroppo pare solo in quella: non sono state menzionate infatti novità sbalorditive dal punto di vista del cuore del sistema operativo, e questo è un po´ un male, dato che comunque come sanno coloro che sono un po´ più addentro Windows avrebbe bisogno di un meccanismo migliore di gestione delle interfacce di rete, insieme a tanti altri piccoli ritocchi.
Ciò che colpisce comunque è come la nuova Metro UI, le applicazioni a schermo intero, la possibilità di tornare a un´interfaccia di stampo più tradizionale, sino ad arrivare all´intero look and feel del sistema operativo, e alla disponibilità multiarchitetturale del tutto, siano in realtà cose già viste all´interno di altri panorami, i quali sono sempre stati largamente demonizzati da Microsoft, accusati di sostenere il comunismo e di essere un cancro da estirpare.
C´è dunque il rischio che una volta impattata con Linux e Unix la novità, poi l´utente non venga sorpreso in negativo da questo keynote, anzi: Linux da una parte, Mac OS X dall´altra... e Windows terzo che gode tra i due litiganti che si contendono idee, software, brevetti.
Tutto già visto, tutto inventato da altri, niente di veramente innovativo. Ma facciamo attenzione.