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Wikipedia sotto attacco delle società di PR

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Wikipedia è sotto attacco. O forse addirittura "in vendita", nel senso più ampio del termine. Un'interessante articolo pubblicato su Motherboard, sezione tecnologica di Vice USA, svela come negli ultimi tempi le società di PR stiano mettendo a dura prova l'attendibilità tipica dell'enciclopedia del Web. Attendibilità data proprio dall'assenza di interessi particolaristici nella stesura delle voci in elenco, sulla base di una rigorosa policy della comunità degli autori.

Capire cosa stia succedendo è abbastanza semplice: negli ultimi anni sono nate delle società di PR che offrono servizi ai privati per la stesura e l'editing di voci di Wikipedia, il tutto senza alcun fine divulgativo né informativo. Vi è l'azienda che vuole mostrare tutto il suo lustro online, vi sono celebrity che vogliono eliminare dalla testimonianza virtuale qualche evento di cronaca non graditissimo a livello di immagine, vi è chi vuole una pagina su Wikipedia pur non avendo fatto nulla di rilevante per poter essere citato. E così entrano in gioco degli editori a pagamento i quali, fingendosi normali contributor dell'enciclopedia, dirottano la stesura a proprio piacimento.

Vice fa riferimento a una società delle tante, Wiki-PR, dal claim piuttosto lapalissiano: "We write it. We manage it. You never worry about Wikipedia again", ovvero, "Scriviamo. Gestiamo. Non dovrai mai più preoccuparti di Wikipedia". E poi un network di autori e amministratori, presi dal mondo dei blogger, accattivati dal fatto di poter guadagnare anche una sessantina di dollari per un singolo articolo, quando lavorando nel mondo dell'editoria web raramente si superano pochi spiccioli.

Come lecito attendersi, la community degli autori "veri" - quelli dediti alla più corretta informazioni, quelli che regalano il proprio tempo alla piattaforma per passione - si sono accorti di alcuni movimenti anomali. E così molti articoli sono scomparsi, ad altri è stata richiesta la modifica continua, gli account e gli IP di alcuni contributori sospetti sono stati bloccati e via dicendo. Una vera rincorsa tra cane e gatto, difficilmente risolvibile se la piattaforma non troverà una strutturazione diversa.

Sebbene di conferme evidenti non ve ne siano, pare che si possa spendere anche 1.500 dollari per la creazione di una pagina ad hoc su Wikipedia. Un vero e proprio business, che attira le grandi corporation desiderose di aver un profilo impeccabile ma anche utenti facoltosi alla ricerca di gloria forse effimera. Così facendo, però, la vera natura di Wikipedia è in pericolo: la credibilità del mezzo quanto verrà minata da chi, a suon di bigliettoni, orienta l'informazione per mezzi tutt'altro che informativi?

Fonte: Motherboard

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