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Verizon non rispetta la GPL

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Gli sviluppatori di BusyBox sembrano proprio voler puntare sempre più in alto. Dopo aver denunciato, e in un caso già vinto, alcune ditte che utilizzavano il loro prodotto senza rispettare la licenza GPL2, questa volta hanno deciso di attaccare un pezzo grosso: Verizon.

Con l´aiuto del Software Freedom Law Center (in pratica un ufficio legale dedicato al software libero) è stato avviato un procedimento giudiziario, prima delle feste natalizie, contro Verizon, colpevole di aver incluso il software BusyBox all´interno del wireless router Actiontec MI424WR, utilizzato per fornire ai suoi clienti accesso a Internet e TV, senza aver reso pubblici i sorgenti e le loro modifiche, come invece richiesto dalla licenza GNU.

Sia Verizon che Actiontec, in particolare, erano state già contattate a tal riguardo un mesetto fa, ma solo Actiontec aveva risposto all´appello, mentre Verizon aveva ignorato la richiesta di onorare i dettami della licenza. Sia gli sviluppatori di BusyBox, sia lo studio legale ci tengono a fare sapere di non mirare ai soldi degli inadempienti: secondo quanto dichiarato da Rob Landley, uno dei creatori del software, l´unico intento è far rispettare la Gnu Public License.

Per quanti non lo sapessero, BusyBox è una miniaturizzazione dei comandi e delle utility base di un sistema Unix, che racchiude in un unico pacchetto tutto il necessario per un utilizzo embedded. E considerando il gran numero di dispositivi, non ultimi proprio i router, che usano un kernel Linux accessoriato da BusyBox probabilmente questa non sarà l´ultima volta che la GPL viene portata in aula.

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