Vi ricordate quando, frequentando la scuola elementare, vi portavano assieme al resto della classe a fare il giro della città ?
A Milano capita spesso di incontrare gruppi di scolari che assieme a due maestre si fermano ai semafori per attraversare la strada, salgono sui tram, osservano i nomi delle vie. Attenti agli insegnamenti, i ragazzini iniziano a prendere confidenza con la vita di tutti i giorni, in un centro che ha le sue regole di convivenza metropolitana.
A volte, però, osservo adulti, gente che ha la mia età da vecchiardo, a cui vedo fare di tutto. Pedoni che attraversano la strada buttandosi in qualunque punto e senza preavviso, automobilisti che fanno il pelo ai passanti, business man che sul tram parlano al cellulare come se fossero a casa propria, fumatori che buttano i mozziconi ovunque, padroni di cani della serie "ma sì, tanto che importa se ti ha fatto la pipì sulla ruota".
Anche i giovani non scherzano, però. Frotte di ragazzetti seduti in metropolitana con le gambe allungate come se tutta la corsia fosse loro, mp3 a palla a dispetto delle proprie orecchie e di quelle altrui, untz-untz provenienti dai finestrini aperti di macchine-discoteca, motorini che ti infilano a destra, biciclette che non essendo auto si ritengono dispensate dal seguire il codice stradale. In generale, la città a chi arriva dal paesino deve sembrare una massa di pazzi.
Mi fermo un attimo e mi viene da pensare una cosa. Sai che anche il Web è così?
Il Web sta diventando rapidamente una enorme città . Troviamo le colorate vetrine di negozi invitanti, le luci dei casinà, timide insegne di aziende che offrono i loro servizi a chi le conosce, iperstore dove si trova di tutto, qualche punto di ritrovo per tutti, club privati di comunità con un credo da condividere.
Anche qui, a fianco dei cittadini-navigatori con il senso della convivenza rispettosa della libertà altrui, troviamo quelli che scambiano la Rete per un posto dove tutto è possibile, dove ogni cosa è consentita e solo le regole vietate. Gente che con la scusa della libertà , dellÂ’apertura mentale, della novità , del progresso, dellÂ’evoluzione, si ritiene libera di fare cià che crede e spesso si sente furba o si giustifica con un "se non lo faccio io, lo fa qualcun altro".
I fenomeni di questa metropoli virtuale li conosciamo: email spam a tonnellate, richieste di trackback fatti sistematicamente su tutti i post di un blog, messaggi di sola esposizione della firma sui forum, pubblicazione di pseudo-notizie non certificate, dichiarazioni lesive di immagine o dignità , pirateria di ogni genere, utilizzo fraudolento di immagini e contenuti e tanto altro che non basterebbe un sito intero ad elencare tutte le magagne.
Cià nonostante, io dico “Viva il Web” e se proprio dovessi cambiare qualcosa, per migliorare il sistema, voterei una legge che prevedesse a scuola unÂ’ora di lezione settimanale col titolo "Educazione Web-Civica".