Una straordinaria innovazione nella fisica dell’antimateria è stata recentemente annunciata dal CERN, grazie al nuovo rivelatore sviluppato per l’esperimento CERN AEgIS (Antihydrogen Experiment: Gravity, Interferometry, Spectroscopy). Questo dispositivo, capace di osservare l’annichilazione dell'antimateria con una precisione mai vista prima, promette di aprire nuove frontiere nella comprensione delle interazioni fondamentali della materia e dell’antimateria.
Il Professor Christoph Hugenschmidt dell’Università Tecnica di Monaco, ha annunciato: "Siamo riusciti a creare un dispositivo capace di visualizzare l'annichilazione dell'antimateria con una precisione 35 volte superiore rispetto ai sistemi precedenti". Questo risultato è stato reso possibile grazie a un’incredibile risoluzione di 0,6 micrometri, che consente di individuare in tempo reale i punti esatti in cui gli antiprotoni si annichilano con la materia ordinaria.
Il cuore di questa innovazione è un sistema che integra ben 60 sensori smartphone modificati. Questi sensori, originariamente progettati per dispositivi mobili, sono stati trasformati in elementi di alta precisione scientifica. Dopo aver rimosso strati specifici per adattarli alle esigenze sperimentali, i ricercatori hanno creato un super-rivelatore con una risoluzione impressionante di 3840 megapixel. Questo approccio dimostra come la tecnologia consumer possa essere adattata per scopi scientifici avanzati, offrendo soluzioni innovative e accessibili.
Il team di ricerca ha scelto un metodo di analisi manuale per elaborare i dati raccolti. Nonostante la disponibilità di strumenti automatizzati, l’approccio manuale ha garantito una precisione senza precedenti, permettendo di esaminare oltre 2500 immagini per ogni set di dati. Sebbene il processo richieda fino a 10 ore, i risultati ottenuti hanno superato le aspettative, consentendo di distinguere i frammenti prodotti durante l’annichilazione.
Le dichiarazioni di Francesco Guatieri
Francesco Guatieri, autore principale dello studio, ha spiegato l’importanza di questo progresso per l’esperimento AEgIS, il cui obiettivo principale è studiare il comportamento dell’antidrogeno sotto l’influenza della gravità terrestre. "Per analizzare le minime deviazioni causate dalla gravità, abbiamo dovuto progettare un rivelatore antimateria con capacità di imaging senza precedenti," ha dichiarato Guatieri, sottolineando la sfida tecnica affrontata dal team.
Ruggero Caravita, portavoce di AEgIS, ha evidenziato come questa tecnologia non solo permetta di studiare l’antidrogeno, ma apra anche nuove prospettive per l’analisi delle interazioni dell’antimateria a bassa energia. Prima di questa innovazione, gli scienziati si affidavano a lastre fotografiche che, pur essendo utili, non consentivano un’osservazione in tempo reale, limitando significativamente le possibilità di analisi. Nonostante i risultati straordinari, gli scienziati riconoscono che ulteriori ricerche saranno necessarie per sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia.