La Corte di Giustizia dell'Unione Europea ha emesso una sentenza significativa, confermando le sanzioni inflitte dalla Commissione Europea a Apple e Google per comportamenti commerciali scorretti. Per quanto riguarda Apple, la Corte ha stabilito che l'azienda ha usufruito in maniera illegittima di agevolazioni fiscali in Irlanda, con un vantaggio di 13 miliardi di euro.
Questi benefici fiscali sono stati giudicati come un aiuto di Stato non conforme alle regole europee, poiché falsavano la concorrenza nel mercato comune. Di conseguenza, Apple dovrà restituire tale somma allo Stato irlandese. L'azienda ha sempre sostenuto di aver operato nel rispetto delle normative vigenti, ma la Corte ha giudicato diversamente, dichiarando che questi accordi violavano le leggi sull'equità fiscale.
Anche Google è stata oggetto di una pesante multa, pari a 2,4 miliardi di euro, per abuso di posizione dominante. Il colosso tecnologico è stato accusato di aver favorito il proprio servizio di comparazione prezzi a discapito della concorrenza, riducendo la possibilità per i consumatori di accedere a offerte più competitive e convenienti. Questa pratica è stata ritenuta un ostacolo al libero mercato e ha danneggiato i diritti dei consumatori.
La Commissione Europea punta ad una giustizia fiscale più equa
Margrethe Vestager, vicepresidente della Commissione Europea, ha accolto con favore queste decisioni, definendole una vittoria per i cittadini europei e un passo importante verso una giustizia fiscale più equa. Ha ribadito che anche le aziende tecnologiche più potenti devono rispettare le normative europee, sottolineando l'importanza di un mercato concorrenziale e trasparente.
Le associazioni dei consumatori hanno elogiato le sentenze, evidenziando come i comportamenti di Apple e Google abbiano danneggiato milioni di persone, limitando la libertà di scelta e il risparmio economico.
Apple ha manifestato il suo disappunto per la decisione, accusando la Commissione di voler riscrivere retroattivamente le regole fiscali, mentre Google ha affermato di aver già adottato le misure necessarie per conformarsi alle normative. Queste sentenze rappresentano un chiaro segnale che le autorità europee sono determinate a garantire una concorrenza leale e a far rispettare le regole, anche nei confronti dei giganti tecnologici.
Se vuoi aggiornamenti su su questo argomento inserisci la tua email nel box qui sotto:
Compilando il presente form acconsento a ricevere le informazioni relative ai servizi di cui alla presente pagina ai sensi dell'informativa sulla privacy.