Un anno fa il team di Canonical ha staccato la spina al progetto Ubuntu One, ovvero il servizio di storage on-the-cloud di Ubuntu che era integrato da tempo sulla distribuzione del gruppo.
La chiusura del progetto deriva probabilmente dal suo scarso successo commerciale. Canonical però aveva promesso di rilasciare alla comunità il codice del progetto e, dopo un anno, ha messo a disposizione il client server su Launchpad sotto licenza AGPLv3.
Il client desktop era vincolato ad una licenza Open Source già prima che il progetto venisse chiuso, tuttavia il codice che si occupava della gestione e della sincronizzazione dei file è rimasto nelle mani di Canonical per lungo tempo, lo spegnimento dei server di Ubuntu One è avvenuto infatti nel luglio 2014. Mancano ancora all´appello il codice dell´interfaccia Web, diverse API, la gestione dei contatti e dello streaming musicale.
Canonical ha promesso che rilascerà anche queste componenti del codice e che l´attuale ritardo deriva dal grande impegno che i developer stanno mettendo su Ubuntu Snappy e su Ubuntu Touch. Prima di rilasciare tutto il codice di Ubuntu One il team ha voluto dargli una "ripulita" per eliminare bug e imperfezioni. Questa attività avrebbe richiesto molto tempo e i developer si sarebbero dovuti dividere tra i vari progetti dell´azienda di Shuttleworth.
Queste dovrebbero essere quindi le ultime "patch" che il team della distribuzione rilascia per Ubuntu One. Adesso i developer di terze parti potranno forkare liberamente il sorgente di Canonical e realizzare i loro progetti personali.