Come già si sapeva, Canonical ha messo a disposizione i pacchetti aggiuntivi che fanno di Ubuntu Netbook Remix una promettente alleata dei cosiddetti MID (Mobile Internet Devices). Direttamente dal blog di Mark Shuttleworth arriva infatti notizia di un repository, ospitato su Launchpad, con cui è possibile "remixare" la propria installazione di Ubuntu Hardy.
Niente immagine ISO, quindi, ma una collezione di "deb", e qualche dettaglio politico-economico in più sulla nuova distribuzione dedicata ai più piccoli: il nuovo software sviluppato ad hoc è disponibile come free software sotto un misto di licenze GPLv2, GPLv3 e LGPLv2.1. Ubuntu Remix è basata su Hardy ma non fa parte delle release ufficiali della distribuzione umana.
Da un lato, infatti, la Netbook Remix continuerà a essere dedicata ai produttori di hardware OEM, e dall´altro sia il kernel che alcuni pacchetti non sono studiati per girare sui computer che solitamente popolano le nostre scrivanie (non installate il pacchetto "ume-config-netbook").
Shuttleworth chiarisce anche alcune questioni legate al trademark: "Ubuntu" è un marchio registrato di "Canonical" e le aziende che vorranno utilizzare Ubuntu Netbook Remix non potranno modificare il desktop e il kernel senza perdere il diritto di chiamare il sistema Ubuntu. In pratica Canonical non vuole che si utilizzi il nome Ubuntu per un sistema che sia troppo lontano dall´originale.
Per "remixare" la propria Hardy è sufficiente aggiungere la seguente riga:
deb http://ppa.launchpad.net/netbook-remix-team/ubuntu hardy main
alla lista dei propri repository: si può fare da Synaptic o anche da riga di testo andando ad aggiungere la riga in fondo al file "/etc/apt/sources.list" (ovviamente ci aspettiamo prove e commenti da quanti abbiano un Eee PC sotto mano).
Per vederla preinstallata sui piccoli portatili che tanto vanno di moda, dovremo aspettare ancora un po´: quello che si sa è che sono parecchi i costruttori che hanno già contattato Canonical e che due di questi hanno commissionato una versione ulteriormente personalizzata. Chissà che non sia la volta buona che la società dell´ex astronauta africano cominci a guadagnare qualche soldino.