CronacaComune, il quotidiano online del comune di Ferrara riporta una piacevole notizia.
L´Archivio Storico e le biblioteche Rodari e Porotto, offrono ai clienti la possibilità di navigare in Internet nelle proprie sedi usando macchine dedicate, e da un po´ di tempo questi lamentavano l´impossibilità di usufruire della manipolazione di fogli elettronici e documenti di testo prodotti con le suite di Microsoft.
Quale migliore soluzione se non quella di adottare software libero?
La scelta è ricaduta ovviamente sulla "distro per umani", che garantisce facilità d´uso e nel contempo potenzialità elevate. Ciò ha dato la possibilità, da gennaio 2009, di fare uso di funzionalità che avrebbero altrimenti richiesto software proprietario, mantenendo comunque ottimi livelli di sicurezza.
Inoltre è stato possibile recuperare alcune macchine oramai obsolete (256MB di memoria) che non garantivano un livello di sicurezza accettabile per via del software antivirus, non più compatibile con Windows 98. Su queste è stato installato Xubuntu, una versione di Ubuntu meno "esigente" in termini di risorse hardware.
Ad ogni modo il comune di Ferrara (come tanti altri in Italia) sembra essere propenso all´open source. Infatti, è più di un anno che quest´ultimo promuove, attraverso associazioni cittadine di informatici il cosiddetto "trashware", pratica che prevede il ricondizionamento di computer obsoleti proprio grazie all´uso di software libero.