Gli sviluppatori Canonical sono da diversi mesi all'opera sul nuovo ramo di sviluppo di Ubuntu 22.10 "Kinetic Kudu", ovvero la futura stable release semestrale della distribuzione. Nei giorni scorsi tale edizione ha raggiunto ufficialmente la sua fase definita come feature freeze, quindi i coder hanno smesso di accettare nuove funzionalità e si stanno focalizzando unicamente sulla risoluzioni di bug di vario genere e sulla pulizia del codice in modo tale da rendere il ramo di sviluppo sempre più stabile fino alla versione stabile prevista per ottobre. In questi giorni i developer hanno fatto intendere alla community di tester ed appassionati che Ubuntu 22.10 molto probabilmente andrà ad implementare Linux 5.19 al posto del già ampiamente rodato Linux 5.15 LTS.
Tale scelta, che sarà definitiva il 6 ottobre ovvero il giorno del kernel freeze, è stata sicuramente dettata dalla volontà di Canonical di assicurare un miglior supporto alle diverse periferiche hardware presenti in commercio. Inoltre Linux 5.19 beneficia di tutta una serie d'innovazioni davvero interessanti che contribuiscono a migliorare la user experience generale del sistema. Ad esempio Linux 5.19 dispone supporto al TDX Enablement Positioned, una tecnologia progettata da Intel per irrobustire la sicurezza delle macchine virtuali. Oltretutto sempre in Linux 5.19 è possibile reperire diversi update per il networking subsystem, come l'implementazione del supporto a Big TCP, e per lo stack di driver dedicati ai file system Btrfs, XFS e FAT32.
Ubuntu 22.10 godrà anche del supporto nativo al formato d'immagine WebP, un progetto open source e royalty-free sviluppato dal team di developer Google ideato appositamente per i contenuti web, elemento che rende le immagini in WebP perfette per essere integrate all'interno dei siti internet o delle web application.
Ubuntu 22.10 dovrebbe essere dotata anche di GNOME 43, che si trova attualmente in fase di sviluppo beta ma che dovrebbe essere già pronto per ottobre, e del più recente stack di driver grafici Mesa 22.0.