Mentre è in dirittura d´arrivo la tanto attesa risoluzione del problema energetico con il prossimo Linux 3.3 (di cui è stata rilasciata la prima RC), il team di sviluppo sta pensando ad alcune soluzioni effettive per ridurre i consumi di Precise Pangolin, nuova LTS di Ubuntu ormai prossima all´arrivo.
Non si tratta però di ottimizzare il kernel, quanto migliorare l´uso dell´hardware intervenendo sia sulle applicazioni di sistema che nella gestione capillare delle varie periferiche; vediamo come.
Stando a quanto segnala Phoronix, tra le prime applicazioni più esose in termini energetici ci sono proprio Unity ed il sistema di compositing, che durante l´uso di software multimediale tendono a consumare più energia rispetto all´ambiente desktop GNOME (e la sua controparte in 2D).
Anche l´hard disk si trova spesso interessato da accessi troppo frequenti di alcune applicazioni (come nel caso del demone di Ubuntu One), così come periferiche USB per cui si valuta il sistema di risparmio energetico; ultimo ma non ultimo il display, per cui riducendo la luminosità di circa 2/3 potrebbe incrementare di alcuni punti la durata della batteria.
La più interessante, ma non certo l´unica, tra le soluzioni adottate riguarda il pacchetto pm-utils: l´idea è di integrare un nuovo script che consenta di porre in stato di basso consumo, qualora non si rivelino necessarie, sia interfacce di rete - dunque WiFi e Bluetooth - che dispositivi SATA ed SSD basandosi sul sistema adottato da PowerTop. L´analisi completa è disponibile su Launchpad.