Da qualche giorno circola sul web la domanda di Jorge O. Castro, membro dell´Ubuntu Community Team, posta nella mailing list ufficiale:
Con tool tipo MyUnity in universe, e... una configurazione di base disponibile nel pannello di controllo, proporrei la rimozione di compizconfig-settings-manager.
Non intendo dire "smettete di dire alla gente di usarlo" o "aggiungere un warning", intendo proprio una rimozione totale dall´archivio finchè il tool non è testato meglio per accertarsi che non corrompa la configurazione fatta dalle persone.
La proposta-provocazione chiede, in pratica, di rimuovere il famoso tool per la configurazione di Compiz e di "sostituirlo" con il nuovo MyUnity, uno strumento ad-hoc per la configurazione di Unity in Ubuntu 12.04. La motivazione alla base di questa scelta sarebbe il potenziale rischio di danneggiare il sistema con un uso improprio di CCSM da parte di utenti inesperti.
Questa proposta è stata presa troppo sul serio sia dalla comunità che da molti blog. Leggendo per intero la discussione sulla mailing list appare chiaro che a parte un timido Castro e un agguerrito Marc Deslauriers, la proposta ha ricevuto un bel numero di voci contrarie, critiche a pioggia e si è quasi subito conclusa con una marcia indietro e il compromesso di aggiungere un warning.
La questione però tocca un nervo scoperto di Ubuntu e lascia il fianco scoperto ai suoi oppositori. Non è la prima volta infatti che nelle discussioni di Ubuntu 12.04 si discute di rimuovere funzioni e software dai repository a causa della loro potenziale minaccia all´integrità del sistema. Una politica che ricorda da vicino quella dell´App Store di Apple e che viene fortemente contestata da molti utenti navigati.
Le discussioni su CCSM si sono subito sgonfiate; quelle sulla politica di Ubuntu, invece, le vedremo ancora per molto.