Revolut ha sollevato accuse contro Meta, sostenendo che i social network, in particolare le piattaforme di Meta come Facebook, Instagram, Whatsapp e Messenger, siano diventati l'habitat perfetto per le truffe online. Secondo un report della società fintech inglese, il 77% delle truffe online avviene sui social network, con quasi il 60% che riguarda specificamente le piattaforme di Meta.
L'indagine di Revolut mette in luce diverse criticità. Innanzitutto, i social network sono diventati terreno fertile per i truffatori poiché le persone tendono a fidarsi più facilmente di informazioni e offerte ricevute su queste piattaforme, rendendoli più vulnerabili alle truffe. Inoltre, Meta risulta essere la piattaforma social più utilizzata dai truffatori, con la maggior parte dei casi di truffa segnalati a Revolut che provengono proprio dalle piattaforme di Meta.
Le truffe più comuni sui social network coinvolgono gli investimenti e gli acquisti. Le vittime vengono spesso indotte a investire grandi somme di denaro in opportunità "troppo belle per essere vere" o ad acquistare prodotti che non esistono o che non corrispondono alle aspettative.
Revolut lancia l'accusa: sulle piattaforme Meta la maggior parte delle truffe online
Revolut chiede alle istituzioni europee di intervenire con urgenza per contrastare questo fenomeno. Tra le richieste ci sono l'introduzione di nuove norme antifrode per i servizi di pagamento, la collaborazione con le piattaforme social per contrastare le truffe alla fonte e l'educazione dei consumatori sui rischi delle truffe online.
Anche se Meta ha recentemente lanciato l'iniziativa Tech Against Scams in collaborazione con Match Group e Coinbase per combattere le truffe online, Revolut ritiene che sia necessario fare di più per contrastare efficacemente il fenomeno.
Oltre alle richieste alle istituzioni, Revolut fornisce alcuni consigli pratici per evitare di cadere vittima di truffe online, come diffidare dalle offerte troppo belle per essere vere, non cliccare su link sospetti, verificare l'autenticità di un sito web prima di effettuare un acquisto, utilizzare password diverse per i diversi account online e monitorare attentamente le transazioni bancarie per segnalare eventuali attività sospette.
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