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Tra creativi e programmatori

Molto spesso i rapporti tra creativi e sviluppatori sono tesi, ma basta parlare di problemi oggettivi per rilassare gli animi
Molto spesso i rapporti tra creativi e sviluppatori sono tesi, ma basta parlare di problemi oggettivi per rilassare gli animi
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Nel corso della mia (breve e tormentata) carriera, ho cambiato tre aziende. E in ognuna ho potuto sperimentare i dissapori e i feroci scambi di opinione tra chi si occupa della parte creativa e chi, partendo da questa, realizza il prodotto finito.

All'inizio pensavo fosse una peculiarità  della prima azienda, poi un secondo caso fortuito, infine la regola.

"Devi fare i template più modulari", "Quell'HTML non è figlio della mia grafica", "Tutte queste curvette mi fanno impazzire", "L'immagine è troppo vicina al bordo sinistro", "Non puoi mettere il menu in una pagina su due": ecco alcuni irreali (ma quanto?) momenti salienti.

Io, anche se sono fondamentalmente tecnico, sorrido. Perché la ragione, in realtà , sta sempre nel mezzo. Per evitare di offendere qualcuno, di solito mi limito allora ad alcune considerazioni vere, ma generali.

E cioè che un template modulare, con un numero limitato di elementi che variano nelle diverse pagine, è molto spesso più usabile di un sito in cui ogni pagina è un'opera d'arte diversa dalle altre. Oltre a questo, guarda caso, semplifica la vita dello sviluppatore, ma questa seconda cosa la vedo come un utile "effetto collaterale".

E visto che ho a che fare con persone intelligenti, quasi sempre questa diplomazia funziona. Quasi sempre...e a voi cosa succede? Suggerimenti in merito?

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