In appena due giorni mi sono trovato davanti diverse segnalazioni di esperimenti in corso sul versante HTML5. Per esempio, sia Eric Meyer, sia Jeremy Keith hanno postato sui rispettivi blog le loro riflessioni in merito ai siti di due conferenze come An Event Apart e UX London. Quest'ultimo (occhio al markup) adotta il doctype semplificato del successore di HTML 4 e pur non spingendosi fino ad adottare i nuovi elementi strutturali definiti dalla nuova specifica (article
, section
, nav
, etc), utilizza i nomi come attributi di classe con valore semantico (una proposta in tal senso è quella di Oli Studholme). Una via in parte seguita su The Watchmaker Project, su cui sono sperimentati anche i nuovi tag audio
e video
.
Come abbiamo già accennato altre volte, allo stato attuale la maggior parte dei browser più recenti è tra l'altro in grado di rendere senza problemi e con la possibilità di applicare loro degli stili elementi sconosciuti come sono oggi quelli nuovi definiti in HTML5. Bruce Lawson di Opera ha preparato al riguardo questo utile test dimostrativo. Per Internet Explorer la soluzione è quella a suo tempo presentata da John Resig e consiste nell'applicare gli stili agli elementi dopo averli esplicitamente creati con il metodo DOM document.createElement
. Per semplificare il tutto Remy Sharp ha anche approntato un apposito script da servire al browser di Microsoft.
A prescindere, insomma, dai tempi e dai modi di sviluppo della specifica, il 2009 sembra essere iniziato all'insegna delle sperimentazioni sul nuovo linguaggio di markup per il web. Vedremo se la tendenza si consoliderà .