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TikTok contro il governo USA: battaglia per la libertà d'espressione

TikTok è al centro di una complessa e accesa battaglia legale contro il governo USA, in una disputa che riguarda la libertà di espressione e la sicurezza nazionale.
TikTok contro il governo USA: battaglia per la libertà d'espressione
TikTok è al centro di una complessa e accesa battaglia legale contro il governo USA, in una disputa che riguarda la libertà di espressione e la sicurezza nazionale.
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TikTok è al centro di una complessa e accesa battaglia legale contro il governo degli Stati Uniti, in una disputa che riguarda la libertà di espressione e la sicurezza nazionale. Il social network di proprietà cinese, che ha conquistato una vasta popolarità tra gli utenti americani, è stato oggetto di crescenti preoccupazioni da parte del governo degli Stati Uniti, che lo accusa di rappresentare una minaccia per la privacy e alla sicurezza dei cittadini.

Lo scorso aprile, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato un provvedimento che ha portato a un divieto di fatto di TikTok nel paese, provvedimento che è stato successivamente ratificato dal presidente Joe Biden. In risposta, TikTok ha immediatamente presentato ricorso contro la misura, sostenendo che il governo non ha fornito prove concrete sufficienti a giustificare un'azione così drastica.

L'azienda ha dichiarato che il divieto non solo è infondato, ma costituisce anche una violazione del diritto alla libertà di espressione garantito dal Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti. Da parte sua, il governo americano sostiene che TikTok, essendo di proprietà di ByteDance, una società cinese, potrebbe essere utilizzata dal governo cinese per raccogliere dati personali degli utenti americani e manipolare i contenuti visualizzati sulla piattaforma.

TikTok risponde alle accuse degli Stati Uniti d'America

In risposta a queste accuse, TikTok ha ribadito che i dati degli utenti statunitensi sono archiviati su server di Oracle negli Stati Uniti e che tutte le decisioni riguardanti i contenuti sono prese internamente negli Stati Uniti, senza interferenze esterne.

TikTok sostiene inoltre che, essendo una piattaforma utilizzata da milioni di americani per esprimersi e condividere contenuti, il divieto rappresenta un grave attacco alla libertà di espressione. Tuttavia, il governo americano replica che, essendo TikTok di proprietà straniera, non può godere delle stesse protezioni legali accordate alle aziende statunitensi.

La battaglia legale tra TikTok e il governo degli Stati Uniti si prospetta lunga e complessa, con la prossima udienza fissata per il 16 settembre presso la Corte d'Appello federale degli Stati Uniti. L'esito di questa disputa avrà ripercussioni significative non solo per TikTok, ma anche per il futuro delle normative che regolano le piattaforme social negli Stati Uniti, potenzialmente ridefinendo il panorama della libertà digitale nel paese.

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