Dalle 12 di oggi, 14 dicembre, il social network di microblogging, Threads, sbarcherà anche in Italia. Chiamato sin da subito l’anti-X, questo social è stato lanciato in via ufficiale lo scorso 6 luglio negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. Secondo la portavoce di Meta, Christine Pai, la causa del suo blocco in Europa era da attribuirsi ad un’“imminente incertezza normativa”, con un chiaro riferimento al Digital Markets Act (DMA) dell'Unione Europea. Secondo le normative UE, infatti, le piattaforme online sono obbligate a seguire rigide regole in materia di utilizzo dei dati degli utenti. Tuttavia, Meta sembra aver superato questo step, applicando alcune modifiche all’esperienza utente di Threads. Per adattarsi alle regole del DMA, Meta permetterà agli utenti italiani e degli altri paesi UE di utilizzare il social per accedere ai contenuti, senza però avere la possibilità di pubblicare i propri post.
Threads: come funziona il social di microblogging di Meta
Threads è scaricabile come app a sé, ma si può anche accedere da Instagram. Per creare un account basta infatti utilizzare le credenziali del social dedicato alla fotografia. Proprio come Instagram, si può impostare un account pubblico o privato. Inoltre, gli utenti possono scegliere se seguire gli stessi utenti di Instagram oppure partire da zero e fare tutto manualmente. Su Threads è possibile pubblicare messaggi di testo fino a 500 caratteri, foto e video fino a 5 minuti. Si possono creare album fotografici con un massimo di 10 foto, stati personalizzati, effettuare citazioni, repost, usare gli hashtag e altro. L’app di Meta si differenzia da X per alcuni aspetti. Tra i principali, la piattaforma di Elon Musk permette di pubblicare post da massimo 280 caratteri (account gratuiti) e su Threads è possibile modificare i post senza avere un account a pagamento.
Sebbene l’arrivo di Threads in Italia e nel resto d’Europa sia per molti una buona notizia, il suo uso limitato potrebbe scoraggiare gli utenti ad iscriversi. In futuro queste restrizioni potrebbero essere rimosse, ma fino ad allora cosa faranno gli utenti? Un social network in cui non si possono pubblicare post può davvero avere successo? Lo scopriremo presto.